mercoledì 8 aprile 2020

I messaggi di padre Enrico - Settimana Santa #31

8 aprile 2020


Mercoledì della Settimana Santa

Buon nuovo giorno di cammino verso la Pasqua carissimi e preziosi amiche e amici!
Oggi contempliamo Gesù che va incontro alla sua ORA.

Testi: Isaia 50, 4 - 9a Salmo 68 Mt 26, 14 - 25
Isaia nella prima lettura, descrivendo i discepoli (quindi ci siamo dentro anche noi) dice che “il discepolo è chiamato a indirizzare una parola allo sfiduciato". Ci sorprende, il profeta, con un'incalzante serie di espressioni che dicono fermezza, determinazione: "non ho opposto resistenza ...non mi sono tirato indietro ... ho presentato il dorso ai flagellatori...non ho sottratto la faccia agli insulti e agli sputi...". E, in tutto questo travaglio, "il Signore Dio mi assiste". Parole che ci intimoriscono e ci affascinano a un tempo.

Nel Vangelo di oggi le ritroviamo dal vivo nel Signore Gesù. La prima impressione è di riavvolgere il nastro, e di rivedere la scena di ieri. Oggi è lo sguardo di Matteo che ci guida. Mi pare che, l'accento del suo testo, sia sulla consapevole fermezza e libertà con cui Gesù si prepara a vivere il momento vertice del suo amore/dono.
Ecco in successione le parole di Gesù che scandiscono il brano:
    __ “il mio tempo è vicino”;
    __ “in verità vi dico uno di voi mi tradirà”;
    __ “il Figlio dell'uomo se ne va...”;
    __ “Rabbi sono forse io?Tu l'hai detto!".

E queste parole vengono pronunciate mentre la macchinazione di Giuda è ormai definita con il patto delle trenta monete. Gesù sapeva, ma questa volta non si è allontanato, come aveva fatto a Nazareth, lì sul picco della città, e nelle altre situazioni in cui volevano lapidarlo. E' l'ora e vuole fare la volontà del Padre fino in fondo: nulla ormai potrà fermarlo. L'Amore del Padre, disceso nel mondo con Lui, chiede; e Lui si fa trovare pronto. Non avvertiamo tentennamenti, tentativi di recedere, di cercare vie di fuga. E' lì e rimarrà lì, andrà libero e consapevole verso una morte straziante che sarà salvezza per gli uomini.

Osserviamo più attentamente: non troviamo obbedienza subita pur generosamente, ma c'è un fuoco calmo e incontenibile in quel cuore "nessuna rassegnazione, ma una passione d'amore. Nessuna ricerca della sofferenza per se stessa, ma la gloria del Padre, che è l'uomo vivente". (P. kolvenback s.j.) E restiamo stupiti e affascinati , chiamati a contemplare e adorare. Ma come fare a con - patire con Gesù, come aiutarci per stargli vicino non con uno sguardo da spettatore, ma di chi è partecipe, proprio come l'amico trepida per l'amico, come un padre davanti alla sala di rianimazione dove il figlio lotta fra la vita e la morte! Gesù pensando a me ha detto il suo sì, pensando a me ha avuto la forza, pur ridotto allo stremo di rialzarsi e riprendere il cammino sulla via del Calvario, per amore di me è arrivato a gridare e a soffrire il sentirsi abbandonato dal Padre.... E' quel per me! Per i miei peccati [Es. sp. 197] che S. Ignazio indica come il torrente capace di infrangere la diga della nostra piattezza e apatia.


Forse può sorprenderci e aiutarci questa immagine che ritrae, in modo originalissimo, la libertà con cui Gesù accetta con consapevolezza e passione d'amore la sua morte ignominiosa, fino a "scalare la croce".

Don Tonino Bello guardando questa immagine commenta: "non è stato schiacciato dal destino, non è stata una triste fatalità... è stata una scelta liberissima di Gesù Cristo”. E' un affresco della Scuola Giottesca-Emiliana del XIV sec. che si trova a Ferrara, nel Monastero di S. Antonio in Polesine.

Spunti per la preghiera/riflessione
    __1). Come ho sentito risuonare dentro di me la determinazione di Gesù e la sua passione d' amore nell'andare a dare la propria vita per me?
    __2). Sento il bisogno, il desiderio di liberarmi dalle mie inconsistenze ed essere più continuo e fermo nella via della fede?

Arrivederci amiche e amici: che il Signore oggi ci faccia il dono della vergogna per la nostra fede altalenante e di sentire profondamente l'aspirazione a ricambiare il suo amore.
Vostro P. Enrico s.j.

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