lunedì 13 aprile 2020

I messaggi di padre Enrico - Settimana di Pasqua #36

Lunedì 13 aprile 2020

Amiche e amici preziosi e carissimi, buona Festa di Resurrezione!
Eh sì… perché la Pasqua è una festa così grande che non basta un giorno, ma tutta questa settimana è come un giorno solo.
Per tutti i giorni di questa settimana possiamo salutarci come usano i nostri fratelli della Chiesa Ortodossa: “Il Signore è risorto!” e l’altro risponde “Sì, è veramente risorto!”
Pensavo di terminare questi pensieri con la conclusione della Quaresima; ma un po’ per le sollecitazioni di alcuni di voi, un po’ perché mi è parso bello continuare ancora un po’ insieme per aiutarci a gustare la gioia e i frutti della Pasqua, prolunghiamo per questa settimana le “scintille”. Dietro questi semplici pensieri c’è un certo lavoro, e se quello che appare è il mio nome, dietro c’è una piccola e validissima squadra di collaboratori. I nomi? Giuseppe, Ireneo e Maura: loro mi hanno dato disponibilità, e proviamo quindi a procedere.
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Ecco quindi il pensiero di oggi:
13 aprile, lunedì dell’Ottava di Pasqua

Oggi Lunedì di Pasqua chiederemo al Signore di aiutarci a cogliere
il primo frutto della Resurrezione: la Missione

Testi: At 2, 14 . 22 - 23 Sal 15(16) Mt 28, 8 - 15
L'idea per questo e per i prossimi giorni è di presentare "un frutto" della Resurrezione cogliendolo da alcune parole del Vangelo del giorno.
"In quel tempo, abbandonato in fretta il sepolcro con timore e gioia grande, le donne corsero a dare l'annuncio ai suoi discepoli. Ed ecco Gesù venne loro incontro e disse salute a voi!" Ed esse si avvicinarono, gli abbracciarono i piedi e lo adorarono. Allora Gesù disse loro: Non temete; andate ad annunciare ai miei fratelli che vadano in Galilea: là mi vedranno" (Mt 28,8-10).
Frutto primo e luminoso della Resurrezione è la missione. Essere inviati ad annunciare la presenza vicina di Gesù. Due volte risuona "andate ad annunciare":
- - la prima da parte dell'angelo che ha appena ribaltato la pietra del sepolcro;
- - la seconda è Gesù stesso che rivolge l'invito alle donne.

Il compito affidato alle donne, le prime missionarie, è altissimo ed è segno della grande fiducia che il Signore nutre per loro, le inviate. La missione è il senso della vita del cristiano. Per questo Papa Francesco insiste tanto sulla Chiesa in uscita. Ecco come il Papa ci incoraggia: "Voglia il cielo che tu possa riconoscere qual è quella parola, quel messaggio di Gesù che Dio desidera dire al mondo con la tua vita... si dimentica che "non è che la vita abbia una missione, ma che è missione" (Gaudete et exultate n. 24 e 27).

Interessante notare che i primi a essere inviati non sono coloro che hanno compiti istituzionali (gli apostoli) ma, come direbbe Papa Francesco, quelli della porta accanto e non siamo anche noi della porta accanto?
Dalla Pasqua scaturisce una sorgente luminosa, dalla quale la nostra vita attinge, a ciascuno è chiesto di impegnarsi in prima persona, abbiamo una precisa responsabilità, parlano le nostre azioni, i nostri gesti.... Ecco quel che disse Friedrich Nietzsche sui cristiani:
"Per farmi imparare a credere al loro Dio bisognerebbe che i cristiani cantassero dei canti migliori,
bisognerebbe che avessero un’aria più amabile. Crederei un po’ di più al vostro Salvatore se aveste un po' di più la faccia di persone salvate!"

Spunti per la preghiera/riflessione
    - -1). Avverto la bellezza e la responsabilità di essere anch'io, come Gesù, mandato dal Padre?
    - -2). Come, con quello che io sono, come persona e con la mia storia, posso trasmettere l'annuncio di speranza e di salvezza lì dove sono e con chi sono?
In questa immagine vediamo sullo sfondo le prime luci dell'alba; il candore delle vesti dell'angelo contornato da una nuvola; le donne che, arrivate al sepolcro, si inchinano davanti al mistero e portano con se i vasetti di unguento profumati per il corpo esanime di Gesù. Avvertiamo come un muto dialogo tra le donne e l'angelo e il loro stupore nel sentire l'annuncio "Resurrexit", rimangono sorprese, ammutolite come rivelano i loro gesti, e le risveglierà il compito che l'angelo affidò loro. Il dipinto raffigurante Le Marie al Sepolcro, è di Bartolomeo Schedoni, del 1613 circa e si trova nella Galleria nazionale di Parma.

Che il Signore ci dia oggi di ricordarci di essere i suoi testimoni.

Vostro P. Enrico s.j.

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