domenica 5 aprile 2020

I messaggi di padre Enrico - Domenica delle Palme #28

5 aprile 2020
DOMENICA DELLE PALME

Amiche e amici carissimi e preziosi
ci sia dato di vivere questa Domenica con raccoglimento e amore partecipe.

Testi: Is 50, 4 - 7 Sal 21 Fil 2, 6 - 11 Mt 26, 14 – 27, 66
AGONIA DI GESU'


Dipinto sulla porticina del tabernacolo nella cappella di Sant'Ignazio,
chiesa di San Michele, via Ospedale, Cagliari

" La Chiesa nasce dalla contemplazione del volto di Dio crocifisso" (Card. Martini).
Vi consiglio di trovare il tempo per leggere per intero il racconto della Passione secondo Matteo, magari riprendendolo in mano dopo la partecipazione alla Messa e distribuendo i vari passi del Vangelo lungo l'arco della giornata. Così il vostro cuore troverà nell'amore/dolore di Gesù un' ancora per rinsaldare la vostra speranza. Dio mi ama! Che cosa mi può mancare?

Due pensieri: 1. Brusco passaggio 2. Sulla solitudine
    __1). Questa domenica ci presenta un brusco passaggio dalla gloria fino alla consumazione di una congiura che scatena tutta la sua odiosa crudeltà.
    Da "Tu sei il più bello tra i figli dell'uomo..!" (Sal 45) a "Non ha apparenza né bellezza ....Disprezzato e reietto dagli uomini, uomo dei dolori... si è addossato i nostri dolori". (Is 53, 2-4)
Anche Lui, il Messia, il Figlio di Dio che si è fatto uomo ha vissuto questo tracollo! Ma proprio nella morte ha scosso i cuori più induriti: "Il centurione e quelli che con lui facevano la guardia a Gesù ... dicevano: "Davvero costui era Figlio di Dio!". (Mt 27, 54)
Da una parte: ci troviamo a specchiarci nella gente di Gerusalemme, nei nostri voltafaccia: dal fervore della fede come la gente inneggiante a Gesù, che cavalcando un asino, entra a Gerusalemme, a riconoscere noi tanto benificati dal Signore, a rivolgere contro di Lui i suoi doni più belli (come la libertà, la salute, le nostre capacità affettive), proprio come possiamo immaginare che, tra coloro che gridavano a Pilato "Crocifiggilo", c'erano gole guarite e braccia risanate da Gesù, che si agitavano mostrando pugni e rabbia.
Dall'altra: il brusco passaggio da una situazione di normalità e di forza a un tempo in cui ci si sente improvvisamente spossessati di libertà, relazioni vicine, sport, riunioni comunitarie e culturali, concerti... Non è forse ciò che stiamo vivendo?
Contemporaneamente però qua e là attorno a noi (lontano e vicino), non vediamo crescere piantine di generosità, altruismo, dedizione assoluta... che ci sorprendono, perchè non eravamo più abituati?
    __2). La solitudine - Ascoltando e parlando con chi ha persone care ammalate e ricoverate in ospedale e chi purtroppo attraversa lutti dolorosi, oltre il dato oggettivo, ciò che fa soffrire in modo ancora più acerbo è il distacco fisico, l'impossibilità della vicinanza. Noi ora abbiamo un'impossibilità dettata da regole, che comunque a malincuore comprendiamo.
Per Gesù, no! Sono loro, gli amici che se ne sono andati: "Allora tutti i discepoli lo abbandonarono e fuggirono" (Mt 26,56). Gesù ha dovuto sopportare questa solitudine ancora più amara. Lui è in grado di comprenderci e può aiutarci a sostenere i nostri fratelli più soli, quelli esausti per la stanchezza, e chi ormai è sulla soglia della disperazione.
E' in questi fratelli che continua la Passione di Gesù.
Chiediamo a Lui che, mentre contempliamo il Suo volto sfigurato dal dolore, ci sia dato l'impulso d'amore e la creatività cosi che, con il suo aiuto, siamo capaci di inventare nuovi modi (poichè la vicinanza fisica non è possibile) di portare consolazione, umanità, speranza ispirati dall'unico vero Amore.


Spunti per la preghiera/riflessione
__1). Ricordi dei momenti in cui, come i discepoli, hai ceduto alla fuga e hai tradito l' amicizia? Come hai cercato di recuperare?
__2). Mentre ascoltavi il racconto della Passione ti sei riconosciuto in qualcuno dei personaggi, in quale in particolare? Personaggi come: il Cireneo, la Veronica... ti hanno ispirato?

Buona Domenica vissuta in intimità commossa e grata con Gesù!
Vostro P. Enrico s.j.

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