"LA PARTE MIGLIORE"
(Lc 10,38-42)
Questa è la Parola-guida degli Esercizi Spirituali per famiglie 2018.
Da dove la scelta di questa parola guida?
L’onda dello Spirito ci ha guidato:
- Attraverso un ricordo ispiratore
"Ricordo, in particolare, l’esercizio spirituale che facemmo a Sicar,
una sera: le coppie furono chiamate ad alzarsi a turno, chi lo voleva, e
a fare memoria di ciò che le univa, spiritualmente e caratterialmente;
quello che mi colpì e che ancora oggi mi porto nel cuore è lo sguardo
dei coniugi, mentre ripassavano le ragioni del loro amore; così facendo,
lo rinnovavano e ciascuno contemplava nell’altro la sua parte migliore.
Penso adesso alla quotidianità di ciascuno di noi: al modo in cui ci
guardiamo e ci parliamo, presi nella convulsa abitudine delle cose
correnti; a quanti rimbrotti, critiche, al quel rimarcare “cosa c’è che
non va” nei figli, nel rapporto col coniuge, con gli altri, col mondo…"
- Un desiderio, un sogno
Come sarebbe bello, vivere sì attivamente, ma mantenendo, tuttavia, uno
sguardo diverso sull’altro, osservando la sua “parte migliore”.
- Una constatazione di continuità
“La parte migliore” presuppone la parola “scegliere”, nel senso di
discernere/vedere/cogliere la parte migliore.
Bella la prosecuzione con gli EESS dello scorso anno (la “potatura”).
“La parte migliore” contiene lo sguardo; nel potare devi saper leggere
il presente e il futuro, pensare alla parte migliore.
La scelta
di cosa potare non è facile, chiede un discernimento perché, potando la
pianta, sembra buttar via i germogli più belli e lasciare la parte più
brutta. Solo uno sguardo attento, lungimirante, aiuta a capire qual è,
realmente, la parte migliore.
“La parte migliore” può essere declinata in sguardo, speranza, pace, riconciliazione.
(dalle note di sintesi dell'incontro di coordinamento di domenica 28 gennaio 2018 a Roma)