Mercoledì 1 aprile 2020
Mercoledì
della V settimana di Quaresima
Felice di darvi un
altro buongiorno amiche e amici preziosi e molto cari.
Oggi chiederemo la
libertà di coniugare e intrecciare dolore e gioia, gelo e amore.
Testi: Dn 3, 14
– 20 . 91 – 92 . 95 Dn 3, 52 - 56 Gv 8, 31 -
42.
"Conoscerete
la verità e la verità vi farà liberi",
da sempre questa parola di Gesù accende,
ogni volta che la ri-ascoltiamo, una
nostalgia bruciante,
risveglia
un desiderio profondo
nella parte più intima di noi stessi. Il testo del libro di Daniele
è, se volete, una suggestiva realizzazione di quella Parola.
I tre
giovani ebrei, sono in esilio a Babilonia, (li vediamo qui
rappresentati nel mosaico di P. Marko I. Rupnik S.J., che si trova
nella Cripta della Chiesa di S. P. Pio a San Giovanni Rotondo), si
sono distinti tra i loro coetanei, e hanno attirato la considerazione
e la stima del re, ma vengono sottoposti a una prova:
adorare la statua d'oro.
Essi
si rifiutano. Vengono
condannati a essere bruciati vivi e gettati nel fuoco. Ma, tra le
fiamme, essi
cantano
inni a Dio:
sono ben 40 le benedizioni che essi proclamano (nel salmo
responsoriale ne vengono riportate solo sei). Un Angelo del Signore,
sceso con loro nella fornace, li salverà. Proprio nel momento più
drammatico, i tre giovani elevano un canto di gratitudine gioiosa a
Dio.
E
Maria quando eleva il suo "Magnificat"?
Quando, ancora sofferente per i dubbi (onesti!) di Giuseppe, ma pur
sempre dolorosi per lei e per Giuseppe stesso, sfinita per il lungo
viaggio, a piedi e a dorso d'asino, da Nazareth a Ain Karim, dove
abitava la cugina Elisabetta, “con
la voce sfiatata”
(così il biblista Pino Stancari) ha pronunciato il suo cantico al
Signore.
E,
d' altra parte, anche San Francesco ha scritto le strofe più
luminose del Cantico
delle Creature
quando era, ormai, quasi del tutto cieco, le stigmate gli procuravano
dolori lancinanti e aveva il cuore trafitto dalla divisione in atto
tra i suoi frati.
E,
allargando l'orizzonte al nostro drammatico oggi, non vediamo
levarsi
un vero e diffuso inno umano/divino alla Carità
nella dedizione assoluta di tanti medici, infermieri, operatori
sanitari, ma anche tecnici, operai specializzati e semplici
sconosciuti uomini e donne! E restiamo stupiti... e rivive in noi la
fierezza di essere uomini e italiani.
Questo
ci stupisce:
i canti più alti di lode a Dio scaturiscono da situazioni estreme di
sofferenza.
Il
segreto?
Far passare il fuoco da fuori a dentro, per
essere abitati
dal fuoco stesso! Per i tre giovani il fuoco che ardeva dentro era la
fede, che non dipendeva dall'esito della loro sorte, infatti: "anche
se non ci liberasse...".
Ma
come far vivere questo fuoco dentro di noi? Mi
pare che ci siano di aiuto tre indicazioni.
__1).
Saper dare un senso, orientare, quasi timonare il proprio dolore
(malattia, stanchezza, delusione), caricandolo di un significato di
dono/amore
per Dio, per un fratello, per una sorella, per un amico, sapendo che
il Signore non spreca niente: "le
mie lacrime nel tuo otre raccogli"
(Salmo 56-57, 9).
__2).
Sapere che proprio nei momenti più bui, più dolorosi, più vuoti
il Signore è con te, è lì e ti ama, anzi proprio in quei momenti
sei il figlio più amato, come il figlio ammalato lo è per la
mamma. E poi "Dio
è fedele e non permetterà che siate tentati oltre le vostre forze"
(1Cor 10,13).
__3). Per avere il
fuoco nel cuore, non tenerlo per te, riscalda chi incontri.
E ricorda che la
grazia di Dio è alla base di tutto.
Terminando
una citazione davvero toccante:
"Sullo
sfondo oscuro e freddo di un mondo colpito da una ignota catastrofe,
brilla la luce della relazione di un padre e del suo bambino: «Ce la
caveremo, vero, papà?», «Sì. Ce la caveremo». «E non ci
succederà niente di male». «Esatto». «Perché noi portiamo il
fuoco». «Sì. Perché noi portiamo il fuoco»".
(in Alessandro D'Avenia, Ultimo
banco,
Corriere della Sera 30/03/2020).
Spunti per la
riflessione/preghiera
__1).
Gesù aveva detto: "Sono
venuto a gettare il fuoco sulla terra ..."
(Lc 12,49). Ringrazi il Signore e custodisci il fuoco del tuo
Battesimo, della tua fede?
__2). Nel momento
della prova che cosa ti aiuta ad aprire il tuo cuore alla fiducia e
alla serenità?
Buona giornata e
buon inizio del mese di aprile.
Arrivederci
carissimi amiche e amici!
Vostro P. Enrico
s.j.
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