giovedì 2 novembre 2023

Resoconto settimana estiva EESS a Susa

Sentire Dio ancora più familiare


Chi pratica esercizi spirituali da tempo sa bene che lo Spirito si manifesta in molteplici forme all’interno di un tempo di grazia così unico e particolare per l’esercitante, ma chi oserebbe dire che c’è un Signore che si manifesta anche nel sorridente chiasso di più di una dozzina di bambini in età prescolare?

 

Eppure, per il secondo anno a Susa è andata in scena la formula di esercizi spirituali per famiglie “sulla scia di Ignazio da Loyola”, destinata in particolare a quelle coppie con uno o più figli piccoli. Sembra proprio che questo modello stia prendendo piede, a giudicare dal numero di famiglie che sono tornate dopo la prima edizione del 2022 e vedendo soprattutto che i nuovi iscritti hanno permesso di raggiungere in fretta il sold out della struttura “Villa San Pietro” gestita dalle suore di San Giuseppe, capaci a loro volta di rivedere con grande disponibilità il proprio schema organizzativo di casa per esercizi per venire incontro agli obiettivi di questo innovativo “format”.

 

Uno dei primi obiettivi di questa proposta è proprio il coinvolgimento dei bambini, non certo tramite baby-sitter impegnate a tenere occupati i nostri figli, ma piuttosto con una validissima équipe educativa capace di mescolare attività, giochi e laboratori all’interno di una cornice più ampia, con tematiche che avvicinano i piccoli agli adulti. 

 

Un secondo aspetto è dato dalla centralità di alcuni momenti da vivere come famiglia tutti insieme: ogni mattina, dopo colazione, adulti e bambini hanno partecipato al “lancio” comunitario della giornata, con il racconto “Avrò cura di te” a fare da filo conduttore. A fine giornata, il momento della “stella” radunava nuovamente tutti i componenti della famiglia, che potevano condividere le proprie emozioni nella semplicità e nell’intimità del proprio nido domestico.

 

Un terzo elemento sta nella capacità di riuscire a dedicare adeguati momenti personali di preghiera, alternandoli con la giusta cadenza agli incontri con la propria guida e ai dialoghi di coppia, momenti delicati e al contempo assai preziosi per riscoprire fuori dalle nostre mura i frutti che il Signore vuole farci raccogliere, i passi “a due” che ci hanno portato dove siamo e le risonanze che ci riconnettono con l’essenza della nostra vocazione matrimoniale.

 

Con questo ricchissimo bagaglio allora è diventato naturale celebrare l’Eucarestia a fine giornata, prima di cena, per rendere grazie di quanto il Signore opera nella nostra vita. E anche qui, lo stupore e l’emozione nel vedere altari magnificamente addobbati dai nostri figli, con offertori pieni di significato, dove un’attività creativa è capace di tradurre concretamente la preghiera del cuore degli adulti. Mettere la famiglia al centro della liturgia, e al contempo rendere la liturgia più “familiare”.

 

La dimensione realmente sinodale dell’equipe di lavoro ha permesso di vivere ancora più corresponsabilmente questi giorni. Tutte le famiglie partecipanti sono grate per il dono di questo gruppo. Le energie da mettere in campo sono sempre importanti e i tempi sono sempre troppo pochi, eppure sembra evidente che questo team è capace di “confidare, soprattutto, nel lavoro lento di Dio” (Pierre Teilhard De Chardin sj).

 

C’era una volta un minuscolo seme. Era così piccolo, nel vasto mondo, che si sentiva sperduto. Il Cielo, l'Acqua e la Terra lo videro, provarono tenerezza per lui e ne ebbero cura”.  Inizia così il racconto “Avrò cura di te”, ma in fondo le parole del nostro Creatore sono le stesse parole di cura e di passione (cfr Is 43), soprattutto quando ci sentiamo sperduti e troppo fragili per fronteggiare le complessità della vita. È lì che arriva la preghiera definitiva del Padre Nostro, capace di ricongiungere terra e cielo, ma anche uomini e donne in cammino.