martedì 7 aprile 2020

I messaggi di padre Enrico - Settimana Santa #30

Martedì 7 aprile 2020

Martedì della Settimana Santa

Carissimi e preziosi amiche e amici buon nuovo giorno di sequela di Gesù, l'Amico.
Oggi contempliamo l'Amore tradito!

Testi: Isaia 49, 1 - 6. Salmi 70(71) Gv 13, 21 - 33 . 36 - 38.
Quello che ci presenta oggi il Vangelo è, forse, il momento più drammatico della dolorosa Passione di Gesù: il momento del tradimento.
Domenica scorsa (Domenica delle Palme) Papa Francesco ce ne parlava così: "E' terribile quando si scopre che la fiducia ben riposta viene ingannata. Nasce in fondo al cuore una delusione tale per cui la vita sembra non avere più senso... e la cosa più dolorosa è venire traditi da chi ha promesso di esserci leale e vicino".
Proprio in questo drammatico contesto l'evangelista Giovanni ci presenta, con pochi e puntuali tocchi, il profilo e lo stato d'animo dei protagonisti: Gesù, Giuda, Pietro e Giovanni stesso. Proviamo a fissare la nostra attenzione su Gesù e su Giuda, per contemplare, capire meglio e trarre qualche frutto per noi.
Gesù: da tre anni almeno, i dodici stavano con Lui, li aveva scelti e chiamati, vivevano con Lui e come viveva Lui. Si era stabilita fra tutti una consuetudine di vita, familiarità, conoscenza reciproca: distinguevano il timbro di voce, persino il passo e la camminata di ciascuno, li univa ormai non solo il fascino del Maestro, ma anche un legame tra loro che si era consolidato. Erano ormai un gruppo forte, amici veri. Era vicina la Pasqua e tutti, oltre il momento rituale particolarmente solenne, avvertivano l'ora gravida di avvenimenti decisivi. Era dunque il momento del "tutti per uno e uno per tutti". E mentre erano a cena, il momento della familiarità e dello scambio amichevole, Gesù "profondamente turbato" (cioè col cuore straziato) prende la parola e dalle sue labbra esce una amarissima rivelazione: "Uno di voi mi tradirà". Non era un lamento, non era un'accusa... Gesù - penso - sperava che quelle parole fossero un lampo benefico, un risveglio dal buio di quel cuore. Era un richiamo accorato, come dire: Giuda non farti del male!
Giuda: Giuda, fratello nostro, perchè lo hai fatto? Eri solo un ladro, come dice Giovanni, oppure ti erano entrate dentro aspettative di gloria terrena; e non hai resistito al prolungarsi dell'attesa di quelle manifestazioni di potenza terrena del Maestro, che tu vagheggiavi. E hai rotto gli indugi pensando: il Maestro se la caverà, anzi avrà l'occasione di manifestarsi pienamente davanti a giudei e romani. Con i suoi poteri, con un miracolo si toglierà dai guai. Sembra di vedere i tre passi della tentazione descritti da Papa Francesco: "La seduzione iniziale, l'illusione, poi cresce - secondo passo - e terzo cresce e si contagia e si giustifica. Ma c'è un altro passo: va avanti e non si ferma”. (Omelia Cappella Santa Marta - 6/4/2020). E di fatto, poco dopo, Giuda "preso il boccone subito uscì. Ed era notte". La notte era scesa anche nel tuo cuore fratello Giuda... ma la misericordia di Dio non si spegne mai, non si allontana mai, non dimentichiamolo.
Un ultima notazione: l'evangelista Giovanni nel Vangelo non si cita mai col suo nome; sempre, anche in questo gesto tenerissimo di posare la testa sul cuore di Gesù, parla "del discepolo che Gesù amava". Come mai? Non è forse l'invito a dare il nome: il tuo, il mio... di ognuno di noi per sentirsi il discepolo amato?


Spunti per la preghiera/riflessione

­__1). Se hai colto qualcosa del dolore lacerante di Gesù nel sentirsi tradito, rimani, oggi, con Lui nella calma "solo cum solo", e, come Giovanni, immagina di posare il tuo capo sul suo cuore.

__2). Ti sei riconosciuto nei tre passi della tentazione, come Papa Francesco li ha spiegati? Ne hai colto la verità e la concretezza? Chiedi luce ed energia per essere fedele e bloccare quel perverso meccanismo?


L'immagine che oggi vi proponiamo, è un particolare dell'Ultima Cena, un affresco di Giotto, del 1303-1305, che si trova nella Cappella degli Scrovegni a Padova, che ci aiuta a immedesimarci in Giovanni.

A domani amici carissimi, con l'augurio che lungo questa giornata troviate un momento non frettoloso di solitudine a due con Gesù!

Vostro P. Enrico s.j. 
 

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