martedì 28 aprile 2020

I messaggi di padre Enrico - Dopo Pasqua #46

Martedì 28 aprile 2020

Martedì della III settimana di Pasqua

Anche oggi, amiche e amici carissimi e preziosi, entriamo con curiosità e speranza in questo nuovo giorno: che cosa il Signore ci sta preparando? In che modo oggi sarà pane per me?

Testi: At 7, 51 - 8,1 Sal 30 Gv 6, 30 - 35

"Signore dacci sempre questo pane". Gesù rispose loro: "Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà fame e chi crede in me non avrà sete, mai!" (Gv 6,35). Quando noi ascoltiamo questa parola o altre simili, andiamo subito col pensiero all'Eucarestia, alla Comunione col Corpo di Cristo. E questo è bene perché l'Eucarestia è l'espressione vertice del Suo Amore. Ma Gesù, in tutto il capitolo sesto di Giovanni, prende per mano i discepoli per aprire il loro cuore al Mistero che hanno davanti agli occhi. Gesù si presenta come pane; ed è pane sempre, in tutte le sue manifestazioni e per ogni uomo che lo avvicina.
P. Silvano Fausti S.J. spiega: "Gesù applica a se le caratteristiche del pane: umile e utile, semplice e gustoso, forza di chi lo assimila e comunione tra chi lo mangia". (Commento al Vangelo di Giovanni pg 147 ed. EDB).
E' in fondo quello che stiamo sperimentando in questo tempo, in cui non possiamo fare la comunione sacramentale, ma cerchiamo di ascoltare le parole di Gesù, contemplare il suo volto, il suo stile attraverso le omelie di Papa Francesco, con altre letture e meditazioni e incontri online, sentiamo che ne usciamo nutriti, rafforzati, consolati. In molti modi Gesù è pane per noi.
Provo a spiegarmi con un esempio che mi ha insegnato tanto. E' l'incontro, di alcuni anni fa, con un' anziana carmelitana di Arezzo: con un po' di insistenza avevamo fatto breccia sulla sua umiltà e riservatezza, e con semplicità ci aveva manifestato ciò che, in quel momento, le bruciava nel cuore: il sussurro del buon ladrone sulla croce: "Gesù, ricordati di me quando entrerai nel tuo regno!". Si chiedeva: "ma dov'è la sorgente di questo sorprendente anelito di fede?", e ha continuato:
"Ho immaginato che quando nel Pretorio i soldati imperversavano con parole irridenti, maltrattamenti gratuiti e crudeli, il “buon ladrone” rimanesse abbastanza sorpreso e indispettito dall’atteggiamento di Gesù paziente e mite, così diverso dalle reazioni innervosite e verbalmente violente sue e dell’altro compagno. Ma quasi senza accorgersene, lungo il cammino verso il Calvario, il rabbioso dispetto diventava interessata meraviglia che, a poco a poco, sfociava in attenzione compresa e ammirata; tanto che quasi si distraeva dalla propria sofferenza; era come calamitato da quello strano compagno di pena. E quando già issati sulle croci, l’altro condannato continuava a inveire contro il Maestro di Nazareth, non ha più potuto contenere la nuova sorgente di luce che ormai illuminava e bruciava nel suo cuore, e lo rimproverava. E subito dopo, come una calma eruzione dell’intimo, pronuncia la sua professione di fede: Gesù ricordati di me!".
Per Dimas, il buon ladrone, Gesù è stato pane buono con la sua mitezza e misericordia: sostegno, consolazione, speranza che hanno propiziato il ricupero di tutta la sua vita proprio nel momento finale, quello del massimo dolore. E' così, in modo simile e sempre sorprendente, Gesù è pane per noi: ricupero di forze, slancio, nuova energia e gioia con la sua misericordia.
Ecco una preghiera/condivisione, giunta da un'amica nella casella di posta "scintille", che registra un momento vissuto dopo il Sacramento del perdono, il titolo è:

Riconciliazione
Si apre
la porta
sulla strada obliqua,
nella mattina calda
piena di sole
e di ombre nere scalene
sul selciato antico.
Piedi leggeri
vorrebbero danzare,
mentre l’anima vola
nel sereno
e ringrazia.
E’ muta questa gioia,
quest’intima esultanza,
piena di pace
che riempie e trabocca.
Nel viavai quotidiano,
nessuno sa,
nessuno può capire
che c’è stato
un incontro
con l’Amore,
un abbraccio intenso
con la Speranza.

Spunti per la preghiera/riflessione

- - 1). Prova a ricordare quelle parole, quegli atteggiamenti di Gesù che hai avvertito e continui a sentire pane buono per la tua vita?

- - 2). Domenica ricordavamo la parola del Salmo: "Tu sei la mia Misericordia". Come, in quali circostanze vivi la misericordia del Signore come pane buono? 


 
In questo quadro vediamo Gesù in croce, è il momento dell'agonia prima di esalare l'ultimo respiro, il corpo è un fascio di luce, luminosa è anche la corona di spine, e il buon ladrone è il primo a farsi illuminare da Gesù: quando sente le parole pronunciate per lui: "Oggi con me sarai nel paradiso" rimane stupito, sembra quasi volersi staccare dalla croce, ha una mano levata verso il cielo, pare danzare e voler raggiungere Gesù, tuffarsi nelle sue braccia, mangiare il pane buono. Il dipinto è Gesù Cristo e il buon ladrone, di Tiziano, del 1563 circa, è custodito nella Pinacoteca Nazionale di Bologna.

Cari amiche e amici che il Signore ci conceda la grazia di vivere le vicende di questa giornata, riconoscendo in esse il pane buono preparato dal Signore per noi.

Vostro P. Enrico S.J.

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