10 aprile 2020
Venerdì
Santo
Amiche e amici
carissimi e preziosi, Buon giorno!
"Usciamo
- oggi - verso di Lui fuori dell'accampamento"
(Ebr 13,13)
Testi:
Is 52, 13 – 53 , 12 Sal 30 Ebr 4, 14 - 16 ; 5
, 7 - 9 Gv 18, 1 - 19 , 42
E'
l'ultimo conclusivo e riassuntivo appello che, l'autore della Lettera
degli Ebrei, scandisce per i credenti. Gesù
è stato crocifisso fuori dalle mura di Gerusalemme.
Così anche noi
chiamati a uscire
dai recinti della nostra quotidianità e delle nostre sicurezze.
Accostiamoci
ora - con i lievi passi del cuore
- alla sommità del Calvario: ecco le tre croci, ed ecco - al centro
- Gesù,
dalle cui labbra è appena uscito come un sussurro:
"Tutto
è compiuto" (Gv 19,30) e,
insieme, anche l'ultimo respiro.
Ma ecco,
inaspettato, il colpo di lancia del soldato romano. Assieme al
raccapriccio, da cui siamo invasi davanti a un gesto che ci appare
come una ulteriore impietosa crudeltà, ecco sorgere dalla profondità
un guizzo, un èmpito di gratitudine che ci lascia sorpresi, ma che
accende e illumina sempre più la nostra anima. Sì, gratitudine per
quel gesto estremo dell'inconsapevole centurione romano.
Il
suo gesto ha per noi il valore di un supremo svelamento:
non è possibile per noi
vivere senza un contatto profondo e continuo con il cuore di Cristo.
Se non possiamo più
beneficiare delle sorgenti abituali da cui attingevamo il suo amore:
gli occhi, le mani, le parole della sua bocca... è necessario
aprirsi una strada fino alla falda profonda dell'amore, fino al
cuore..., a costo di spaccarlo quel cuore!
E,
da questa falda profonda dell'amore, che è il suo cuore squarciato,
scaturisce un'altra fonte, un'altra sorgente di amore e di salvezza:
la Chiesa. Il
sangue e l'acqua che colano, come estremo dono d'amore, da quel cuore
aperto sono segno dei sacramenti, del Battesimo
e dell'Eucaristia.
Il Battesimo ci
genera alla vita di Dio, l'Eucaristia ci rigenera e ci nutre.
Quell'acqua e quel
sangue chiedono di espandersi, di raggiungere tutti gli uomini
attraverso la nostra fede irradiante e la nostra cordiale
sollecitudine per i fratelli.
Come faremo noi che
ci sentiamo tanto incapaci e fragili?
Ecco, con le parole
di un martire del nostro tempo, un prezioso suggerimento:
"Allenaci,
Signore a lanciarci nell'impossibile
perché dentro l'impossibile
ci sono la Tua grazia e la Tua presenza:
non possiamo cadere nel vuoto.
Il futuro è un enigma,
perché dentro l'impossibile
ci sono la Tua grazia e la Tua presenza:
non possiamo cadere nel vuoto.
Il futuro è un enigma,
il nostro cammino si
inoltra nella nebbia,
ma vogliamo continuare a donarci
perché Tu stai aspettando nella notte
con mille occhi umani traboccanti di lacrime …"
ma vogliamo continuare a donarci
perché Tu stai aspettando nella notte
con mille occhi umani traboccanti di lacrime …"
(Preghiera trovata
sul tavolo di lavoro del P. Luis Espinal, gesuita e missionario in
Bolivia, dopo la sua uccisione avvenuta il 22 marzo 1980)
Spunti
per la preghiera/riflessione
-
- 1). Prenditi il tempo per fissare il tuo sguardo su Gesù
e sul suo cuore trafitto: leggi,
nelle risonanze che ti vibrano dentro, le parole d'amore che Lui
vuole dirti.
-
- 2). In che modo il Signore ti suggerisce di trasmettere il suo
amore?
Concludiamo
con l'immagine del Crocifisso, in questo particolare emerge tutta la
bellezza del volto di Gesù, il sangue che cola dalla fronte, due
rivoli di lacrime di sangue
che solcano il viso, e il costato trafitto.
(Crocifisso di Giuseppe
Antonio Lonis - XVIII sec. Chiesa di San Michele)
Arrivederci
amiche e amici, oggi
fermiamoci davanti al crocifisso e chiediamo al Signore che ci aiuti
ad uscire dal nostro accampamento
per lasciarci ferire dal suo amore trafitto.
Vostro P. Enrico
s.j.
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