Domenica 12 aprile 2020
Pasqua di Resurrezione
Radioso giorno di
Resurrezione amiche e amici carissimi e preziosi.
Oggi
siamo invitati a
"correre"...
La Resurrezione
lampo (che dura) e vince la notte!
Testi:
Messa del giorno At 10, 34a. 37 - 43 Sal 117(118) Col 3, 1 -
4 Sequenza Gv 20, 1 - 9
"Quando
era ancora buio... corse... si recarono al sepolcro, correvano
insieme, l'altro discepolo correva più veloce, ... giunto per primo
al sepolcro...".
Ma cos'è questo
correre, questo frenetico chiamarsi, questo inarrestabile cercare,
questa urgenza, questo fremito incontenibile!
E' l'alba di un gran
giorno, di un universo che si risveglia nuovo, cambiato.
E
non è più il tempo dell'attesa, e chi ha sentito l'Amore
posarsi sulla propria vita, non può
che affrettarsi. Non è più il tempo dell'indugio, della pacatezza.
Signore dona ali alle nostre pesantezze, ai nostri cuori lenti e
dubbiosi, alle nostre reazioni così spesso venate da subdola
sfiducia, al nostro stupore dal sussulto breve che non accende
entusiasmi, come scintille che non sprigionano fuochi duraturi.
Questo
è il tempo in cui esplode la vita che vince la morte,
il tempo in cui la gioia
esplode irresistibile.
E chi ama
lo avverte e.... corre
e ... vola
secondo quel detto
medievale "i sapienti
camminano, i giusti corrono, gli amanti volano".
E' bello vedere
Maria di Magdala che, sorpresa dal Sepolcro vuoto, corre e
prontamente informa gli apostoli, i quali non dubitano, accolgono la
notizia e subito corrono a loro volta.
E'
entusiasmante vedere in loro tre un'immagine
della Chiesa nella diversità dei temperamenti:
- - l'amore
appassionato e un pò velato di Maria;
- - la lentezza
solida di Pietro, che per l'età arriva dopo al sepolcro;
-
- e l'atteggiamento rispettoso del giovane che aspetta e cede il
passo a Pietro di rendersi conto per primo, e ancora la
sua pronta intuizione.
E' Giovanni che "vide
e credette".
Tutti
collaborano, ognuno dei tre fa la sua parte; uno solo
riconosce la Resurrezione. Ma poi da
lui ecco che la BELLA NOTIZIA
filtra, come la prima luce ancora incerta del giorno, negli altri
discepoli.
Il
Card. Martini vedeva in questa pagina il modello di una Chiesa
- nella diversità di
ruoli, temperamenti, sensibilità - protesa
a cercare negli eventi e
nella quotidianità, i
segni del Risorto. Non è
forse questo anche il nostro desiderio? Quando diciamo che vogliamo
cercare - anche in questa situazione così difficile , dolorosa, con
tanti, troppi lutti - i fili di luce e cioè la riscoperta di una
profondità d'anima che si era sbiadita, il brillio contagioso della
fede e il calore di una solidarietà cordiale, forse dimenticati...?
A ciascuno poi indagare
il nuovo che a poco a
poco pervade il proprio cuore e riconoscerlo e incoraggiarlo quando
affiora qua e là nella comunità civica. Ed è bello che ci
sosteniamo reciprocamente, pur dalle "quarantene" - con
la preghiera, una parola di vicinanza, di incoraggiamento, di
speranza, e appena possibile la concretezza di un aiuto -...a
"sentire" il
Risorto, come Dio vicino e provvidente.
Spunti
per la preghiera/riflessione
--1).
Vivo la gioia della Pasqua? C'è qualcosa in me che la offusca?
Che cosa?
--2).
Maria di Magdala, Pietro e Giovanni “corrono”
al sepolcro, “cercano”
il Risorto in quale dei tre vorresti riconoscerti
--3).
Mi lascio aiutare e aiuto nella ricerca dei segni
del Risorto nelle
vicende che stiamo vivendo? Scopro, in modo nuovo, la forza e il
dono della Chiesa?
In
questa iconografia, così cara alla tradizione bizantina, Gesù
Risorto è raffigurato nel gesto di prendere per i polsi,
là dove batte la vita, e tirare su dagli abissi della
terra, Adamo ed Eva, due volti che indicano tutta l'umanità.
Gesù è venuto a cercare, negli abissi più profondi, e a
liberare ogni uomo.
Sentiamoci
anche noi grati e bisognosi di essere liberati.
Il
mosaico è un particolare di Gesù che scende negli inferi, è
di P. Marko I. Rupnik S.J., si trova nel Battistero della Chiesa dei
SS. Agostino e Monica a Casciago (VA).
Ancora
Auguri di gioia profonda e irradiante amiche e amici, corriamo...
il Signore è con noi nel ridare linfa e speranza nuove a chi ci è
vicino.
Vostro P. Enrico
s.j.
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