martedì 21 aprile 2020

I messaggi di padre Enrico - DOPO PASQUA #43

Martedì 21 aprile 2020

martedì della II settimana di Pasqua

Ben ritrovati amiche e amici carissimi e preziosi, in questo tempo pasquale di luce e di speranza.
Oggi chiederemo al Signore di contemplare il Crocifisso con rinnovato stupore e gratitudine.

Testi: At 2, 36 - 41 Sal 32 Gv 3, 7 - 15

"E come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell'uomo, perchè chiunque crede in lui abbia la vita eterna". Così nel Vangelo di oggi risuonano le ultime parole di Gesù a Nicodemo. Restiamo sorpresi: è tempo di Pasqua, di Resurrezione, perché metterci di nuovo davanti a questa immagine di estremo dolore? Certo da sempre il Crocifisso è stato visto e sentito come espressione di ogni dolore e delle solitudini più squallide, ma anche come segno di speranza, di liberazione, di salvezza. Oggi siamo invitati a guardarlo con rinnovato stupore e gratitudine, come il nostro vanto, la certezza di essere amati perché vediamo in quel corpo piagato il racconto di un amore scritto con le ferite e con il sangue. Un cappellano del carcere ricordava che un detenuto gli aveva confidato:
"Davanti al Crocifisso ho capito che Dio è l'unico che non ti frega!".
Ecco allora che Gesù in croce diventa per noi sollievo, gioia e fierezza per essere tanto amati e preziosi agli occhi di Dio, quindi luminosa speranza e ... la nostra bandiera! San Paolo ripeteva: "Quanto a me invece non ci sia altro vanto che nella croce del Signore nostro Gesù Cristo" ( Gal 6,14).
Così un poeta contemporaneo, Giovanni Cristini (1925-1995), da cui prendo a prestito alcuni versi:

"Il corteo si è fermato sulla triste collina.
Nudi echeggiano i colpi.
Tre chiodi hanno forato le carni ....
E tu lo vedi ormai, piagato stendardo,
sulla croce che s'alza e vacilla nell'aria".

Stendardo, quindi bandiera, fierezza, vanto, da cui ci sentiamo rappresentati e protetti.
Ma la storia, come sappiamo e crediamo non finisce qui; chiunque crede in Lui seguirà il Risorto in quella pienezza di vita, che è eterna. E che già in modo iniziale sperimentiamo qui sulla terra... anche in questo tempo di coronavirus!
Vi propongo di dire, riscoprendola come preghiera, le parole di un canto che, in tanti, conosciamo bene.
Te al centro del mio cuore
Ho bisogno di incontrarti nel mio cuore, di trovare te, di stare insieme a te: unico riferimento del mio andare, unica ragione tu, unico sostegno tu. Al centro del mio cuore ci sei solo tu.
Anche il cielo gira intorno e non ha pace, ma c'è un punto fermo è quella stella là. La stella polare è fissa ed è la sola, la stella polare Tu, la stella sicura Tu. Al centro del mio cuore ci sei solo Tu.
Tutto ruota intorno a Te, in funzione di Te, e poi non importa il come, il dove e il se.

Spunti per la preghiera/riflessione
    - - 1). Senti il Crocifisso come sicurezza e vanto per la tua vita? Quell'amore "fino all'estremo segno" ti porta dentro un fremito di bellezza e di emozione?
    - - 2). Fermati a considerare le parole del canto/preghiera. Quali ti parlano di più? Ad esempio: "unico riferimento, unica ragione, unico sostegno" come ti interpellano e ti incoraggiano?

Diamo ora uno sguardo a questa icona: vediamo Gesù Risorto con Nicodemo, capo dei Giudei, che va di notte a parlare con Gesù, rappresenta l'uomo inquieto che si interroga . In cima scorgiamo la colomba simbolo dello Spirito Santo, da cui scende, come una cascata, una scia azzurra che avvolge Nicodemo, è il soffio dello Spirito che da libertà, coraggio, chiede docilità e non sai dove ti porterà. Una ultima annotazione: l'artista ha voluto sottolineare la ferma decisione di Nicodemo ad ascoltare Gesù, mettendo in evidenza l'orecchio destro scoperto.

Cari amiche e amici che il Signore ci conceda oggi la grazia di ringraziare con umile fierezza Gesù per essere morto in croce per me! 
 
Vostro P. Enrico s.j.

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