lunedì 30 marzo 2020

I messaggi di padre Enrico - Quaresima #22

Lunedì 30 marzo 2020


Lunedì della V settimana di Quaresima

Buon nuovo giorno amiche e amici carissimi.
Oggi siamo invitati a un tema antico e sempre nuovo:
DIO è misericordia (Papa Francesco)

Testi: Dn 13,41c–62 Sal 22(23) Gv 8,1-11
 
La liturgia di oggi ci presenta, prima una donna che, per salvare la sua castità, viene accusata falsamente, dai due uomini che non sono riusciti ad approfittare di lei, e viene condannata a morte. Solo la coraggiosa sagacia di un ragazzo, Daniele, che interviene quando ormai tutto sembrava compromesso, fa emergere la verità e lei, mentre già si era ai preparativi per l'esecuzione, viene restituita alla dignità e alla vita.

Nel Vangelo una donna colpevole di adulterio, viene salvata dalla lapidazione, che prescriveva la legge Mosaica, da Gesù stesso. Attraverso uno sconosciuto, o un amico, o un angelo oppure direttamente Lui, il Signore, interviene con la sua misericordia: "Nelle notti della vita Dio dice: <non temete>! Coraggio, non smarrire la fiducia, non perdere la speranza... Umanità, Dio ti ama e per te si è fatto uomo, non sei più sola!" (Papa Francesco, 24/12/2019).

Inoltriamoci ora per un momento nella scena del Vangelo. Gesù è a Gerusalemme, nel piazzale del Tempio: c'è molta gente attorno a Lui che, assorta, lo ascolta. Ma, ecco, passi concitati, vocio e grida scomposte e davanti una donna, mezzo svestita, impaurita. Tra spinte e minacce lei, tutta tremante, si trova lì nel mezzo. I capi hanno trovato il bersaglio giusto per sfogare i loro istinti morbosi e per "incastrare" il Maestro. Due piccioni con una fava!


Facciamoci anche oggi aiutare dall'arte. Nel mosaico che abbiamo davanti, del P. Marko Ivan Rupnik S. J., che si trova nella cripta di S. Giovanni Rotondo dedicata a S. Padre Pio, ci viene presentata la scena: Gesù ha appena eluso il loro trabocchetto, non ha risposto né si né no; ma ha solo indicato con voce ferma e calma un ordine nell'esecuzione "chi di voi è senza peccato, getti per primo la pietra contro di lei". E si è fatto il deserto. Ora Gesù è solo con la donna: lei è in ginocchio e Lui è lì in ginocchio di fronte a lei, occhi negli occhi, perchè il suo cuore arrivi, direttamente, a risollevare e sanare il cuore della donna. Con una mano Gesù tiene ferme le pietre, quelle che avevano preparato per lapidarla (e forse, segno anche di quelle che avevano già scagliato con le loro minacce e le loro scarnificanti accuse contro di lei). Sullo sfondo vediamo i farisei di schiena che si allontanano, tutti grigi, di pietra, come i loro cuori.
Nel Vangelo non è proprio così, i due sono in piedi ma sempre Gesù si pone a livello dell'altro, volto contro volto. Qui l'autore ha voluto mettere in evidenza la condiscendenza di Gesù davanti alla donna ferita e umiliata, in ginocchio come il suo cuore. Condiscendenza che lo porta ad abbassarsi di fronte a lei. Gesù sempre sa trovarsi in filo diretto con l'interlocutore.
S. Agostino, con adorante ammirazione annotava: rimasero lì, l'uno davanti all'altro, "misera et Misericordia", la meschina e la Misericordia!
Ecco il tuo posto: davanti al Signore che ti guarda con amore tenero e vivificatore.


Spunti per la riflessione/preghiera

__1). Prova a ricordare i momenti in cui il Signore ti ha messo la mano sulla spalla e poi, occhi negli occhi, ha allontanato la paura dal tuo cuore, magari attraverso un amico, un fratello, una sorella.

__2). Quali sono le pietre che tieni nel tuo ripostiglio? Chiedi al Signore che non ti permetta di lanciarle?


Arrivederci carissime amiche e amici e buona giornata, benedetta giornata!
 
Vostro P. Enrico s.j. 
 


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