venerdì 27 marzo 2020

I messaggi di padre Enrico - Quaresima #19

Venerdì 27 marzo 2020


Venerdì  della IV settimana di Quaresima


Buongiorno a voi amiche e amici preziosi e carissimi.
Auguro a tutti una giornata vissuta con gli occhi del cuore
spesso fissi sul coraggioso e mite andare di Gesù verso la sua ora...


Testi: Sap 2,1a.12-22.  Sal 33(34) Gv 7, 1-2.10    25-30.
Il venerdì è sempre nel cuore della Chiesa e di ogni fedele, il tempo in cui lasciarsi penetrare dall'amore-dolore con cui Gesù viene, senza tentennamenti e fino all'estremo segno, incontro all'uomo, a ciascuno di noi, a me, a te. Oggi le letture, senza mezzi termini e in modo chiaro e impietoso, ci mettono davanti l'odio e il suo percorso inarrestabile, un odio assetato di sangue e che trova tutti i pretesti per sfogare la propria malvagità.


"Vediamo se le sue parole sono vere...Se infatti  il giusto è figlio di Dio egli verrà in suo aiuto e lo libererà. Mettiamolo alla prova con violenza e tormenti...condanniamolo a una morte infamante...". Così la profezia nel libro della Sapienza! (Papa Francesco ha spiegato la profezia con parole più vicine a noi, come “cronaca in avanti”). Nel Vangelo la profezia comincia a realizzarsi e a prendere una forma precisa: "Gesù non voleva più percorrere la Giudea, perchè i Giudei cercavano di ucciderlo".


Oggi è giorno di Via Crucis, richiamo forte a contemplare come Gesù risponde in modo coraggioso e mite all'odio. E' preziosa questa preghiera che si snoda passo passo sulla strada del Calvario e che porterà Gesù a morire tra dolori lancinanti per te, per me, per tutti. Per Papa Giovanni Paolo II non passava giorno senza la Via Crucis. Così anche Papa Francesco, che porta sempre in tasca un piccolissimo libretto della Via Crucis. Gesti eloquenti che ci dicono che se non ritorniamo con insistente frequenza sulle sofferenze di Gesù, non sarà possibile capire, almeno un poco, quanto ci ha amato.


E' tristezza amara la mia. Mi sono trovato come in un buio tunnel: perchè tanto dolore, tanto infierire contro un uomo che ha fatto solo del bene, che ha guarito, consolato, sfamato, ridato speranza? Indignazione e amarezza certo, ma sono rimasto male anche perchè, cosi poco il mio cuore si lascia inorridire per tanta ingiustizia, e commuovere e vibrare per un così grande amore.


Ho sentito il bisogno di rifugiarmi vicino al cuore tenero e profondo di Maria, la Madre, da cui mi sono venuti due riflessi di luce e di consolazione:


__IL PRIMO: pensare ai miei tanti fratelli nel sacerdozio che assieme a tanti altri uomini e donne generosi hanno dato e continuano a dare se stessi, spesso fino alla morte, per stare vicino a chi è nel bisogno. (Leggevo nell' Avvenire di ieri che solo nella Diocesi di Bergamo sono morti, in questo tempo, 23 sacerdoti). Fratelli tutti che continuano la scia d'amore tracciata da Gesù.


__IL SECONDO motivo di conforto: un canto dolcissimo a Maria "Madre io vorrei tanto", inviatomi come video da un'amica, video che vorrei, come piccolo prezioso dono, condividere con voi. Perchè ci aiuta ad aprire lo scrigno del cuore di Maria e la cerbità delle sofferenze di Gesù.


Buona giornata di contemplazione di Gesù, di accoglienza delle sue consolazioni.
Che il Signore ci conceda oggi di sentire vibrare in noi, almeno un poco, l'amore con cui Lui ci ha amato.
Un caro saluto a tutti e a ciascuno di voi.
Vostro P. Enrico s.j.

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