mercoledì 11 marzo 2020

I messaggi di padre Enrico - Quaresima #3

Mercoledì, 11 marzo 2020

Eccoci di nuovo insieme in questo mercoledì della seconda settimana di Quaresima 11 marzo 2020.


I testi della liturgia sono: Isaia 40,25-31 e Matteo 11.28-30.
Iniziamo con una breve preghiera tratta dal breviario, solo alcuni versetti dell'inno delle letture di oggi:

"Signore ricorda che ci plasmasti col soffio del tuo Spirito, perdona i nostri errori, sana le nostre ferite. Guidaci con la tua grazia alla Vittoria Pasquale."

Ed eccoci al piccolo pensiero.
Gesù sta attraversando i paesi intorno al Lago di Tiberiade, quelli a lui più familiari e nei quali ha compiuto più guarigioni e miracoli. Ma è stupito, fortemente amareggiato dalla superficialità e indifferenza, da quei cuori distratti che non si lasciano smuovere e che non sanno vedere il bello e il nuovo. E dal suo intimo, in modo irrefrenabile, scaturisce un ringraziamento al Padre perché proprio i piccoli sono i più vicini. Da qui la sua convinzione che solo i semplici cioè i liberi di cuore sono in grado di riconoscere la Bellezza e la Salvezza che lui porta. Questo l'antefatto. E la piccola pericope della liturgia di oggi? Si vede un Gesù che davanti a tanti volti sofferenti smarriti, ma assetati nell'anima, si tuffa in quegli occhi e in quei cuori e invita a sentirsi vicini, una cosa sola con lui, nella sua bruciante tenerezza, vuole riportare loro calore e speranza: "venite da me voi tutti che siete affaticati e stanchi e io vi ristorerò, prendete il mio giogo sopra di voi.


"NON SAREMO LASCIATI SOLI!

Quello che stupisce, tenendo presente il rispetto e la sollecitudine di Gesù per il singolo uomo (tante volte si è ritirato in disparte lasciando la folla per avere un contatto vivo con una sola persona, un solo bisognoso, e perfino, essendo attorniato dalla folla, afferma "SE UNO viene a me e non ama meno di me... "): questa volta dice invece "VOI TUTTI" e insiste "prendete il mio giogo SOPRA DI VOI". Ineccepibile! Quello che in questo tempo ci viene chiesto è di sentirci insieme come comunità di più come collettività, vivendo con impegno "l'uno per tutti e tutti per uno". Chiamati con forza a CAMMINARE INSIEME. Il Signore ce lo chiede. E nella prima lettura, bellissima e forte (! ! !) ci viene detto che è dalla SPERANZA che ci vengono energia, spirito di sacrificio e coraggio: "quanti sperano nel Signore riacquistano forza mettono ali come aquila, corrono senza affannarsi, camminano senza stancarsi." noi vogliamo fidarci DI QUESTA PAROLA, affidarci AL SIGNORE.

Che sia una giornata benedetta per tutti. Un grande abbraccio affettuoso!
p. Enrico sj

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.