E subito fa
ancora sfolgorare il PRIVILEGIO di poter servire "il più grande tra voi
sia vostro servo" e la bellezza di eseguire questo aiuto, con umile (e
tutta interiore fierezza) e senza pretesa alcuna di riconoscimento. "chi
si abbasserà sarà innalzato." ... Diceva il
cardinale Martini: "la Misericordia di Dio è tenerezza accogliente ma
anche fuoco purificatore" . Non siamo cioè chiamati a scorticarci, ma a
togliere la polvere e forse le incrostazioni dai nostri ingranaggi
routinari per renderli più evangelicamente fluidi, eliminando quelle
ruggini (insofferenza, pregiudizi, suscettibilità, pigrizie, malumori)
che li rendono a volte gracchianti e non scorrevoli. E questo 1)
soprattutto nella preghiera che dovrebbe essere sentita come un dono,
una risorsa che gratuitamente ci viene offerta perché, lo sappiamo, il
contatto diretto con Dio è il propulsivo della nostra vita (quanto ci
sta pesando questo digiuno dall'Eucarestia, a cui prima accedeva mo con
naturalezza e forse in modo abitudinario!) 2) nel contatto con
gli altri, vicini o meno, perché le nostre relazioni A) siano
sincere (capaci anche di superare i nostri istinti egoistici). B)
rispettose nei modi e concretamente disponibili C)
capaci di accogliere la diversità per collaborare e camminare insieme,
mettendo con fermezza da parte precomprensioni e pregiudizi.
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