martedì 17 marzo 2020

I messaggi di padre Enrico - Quaresima #9

Martedì, 17 marzo 2020

Martedì della terza settimana di Quaresima.
I testi: Daniele 3, 25 e 34- 43 Matteo 18, 21 - 35.
 

Buongiorno amiche e amici carissimi, un altro giorno, un nuovo dono!
La bellissima preghiera, che troviamo come prima lettura, è ambientata al tempo dell'esilio di Babilonia, un popolo smarrito e oppresso in tanti modi, e tre giovani - ebrei anche loro - tra cui Azaria (altro nome di Daniele) che rivestono importanti incarichi amministrativi al servizio del re, vengono condannati ad essere bruciati vivi per non avere adorato la grande statua d'oro. Ma essi, dice il racconto, non vengono neanche lambiti dalle fiamme. Questo fatto causa sorpresa in tutti gli astanti ma anche negli stessi tre giovani, Azaria avverte in modo nuovo, palpabile, indubitabile che *il Dio della Misericordia e lì*, con loro! Dallo stupore scaturisce sulle labbra del giovane, che si immedesima profondamente con tutto il popolo stremato e umiliato, la toccante preghiera.

Proviamo a cogliere alcuni passaggi della preghiera ne indico 4:
_1) *invocazione della Misericordia:* _"Non ci abbandonare fino in fondo..."._
_2) *consapevolezza della propria miseria/prostrazione e dei propri peccati:* _"siamo diventati più piccoli di qualsiasi altra nazione, siamo umiliati a causa dei nostri peccati, non abbiamo neanche un luogo per presentarti le primizie e trovare Misericordia..."._
_3) *fiducia sincera:* _"potessimo essere accolti con il cuore contrito e con lo spirito umiliato come olocausti..."_
_4) *proposito di un cammino e di uno stile nuovi:* _"ti seguiamo con tutto il cuore, ti temiamo e cerchiamo il tuo volto..."._

Penso che ci troviamo o vorremmo ritrovarci in questo sentirci i portatori e responsabili - nel nostro impegno civico e nella nostra preghiera - di tutta una comunità, di una intera nazione. È la bellezza tonificante di sentirsi parte viva di un popolo. *Sì!* Chiamati, anche dalla Fede, a mettere da parte ogni considerazione individualistica e a non cedere a farsi spiritualismi. Dopo la Consacrazione, forse non l'abbiamo mai notato (! ! !), troviamo sempre in ogni preghiera eucaristica, queste parole" *ti preghiamo umilmente, lo Spirito Santo ci riunisca in un solo corpo..."* Proviamo ora a fermarci e a lasciarci coinvolgere anche dai diversi momenti, direi esemplari, di questa preghiera penitenziale.

Passando al vangelo: Gesù continua il discorso della riconciliazione, iniziato nella prima lettura, applicandolo al rapporto uomo - uomo. Possiamo immaginare la luce dolente, e insieme bruciante, negli occhi di Gesù quando nel presentare la parabola, parla del servo che sollevato dal padrone di un enorme debito fa gettare in carcere un collega per pochi soldi. A volte noi siamo così: come quando ci leghiamo al dito un torto un torto vero o presunto, tranciamo giudizi, rompiamo i rapporti. Eppure quanto ci ha perdonato il Signore e quante volte! San Pietro Crisologo ha scritto: *"chi vuol trovare aperto verso di sé il cuore di Dio non chiuda. il suo a chi lo supplica".*

Terminando due spunti per la vostra preghiera/riflessione.
_IL PRIMO: in quale dei passaggi di questa preghiera di Daniele ti sei più ritrovato? in quale ti sei sentito più mancante?
_IL SECONDO: come, nelle tue giornate, trovano equilibrio o continuità il chiedere perdono a Dio e il perdono chiesto ho dato al fratello?


Vi saluto con tanto affetto, Vi auguro una buona giornata e vi invito anche alla perseveranza nella preghiera: per i malati con compassione, per i sanitari con gratitudine e ammirazione, per chi deve prendere decisioni chiediamo luce allo Spirito Santo.
Vostro p. Enrico sj

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