Domenica 24 maggio 2020
Domenica
VII Settimana di Pasqua Solennità dell'Ascensione
Amiche e amici
carissimi e preziosi ben ritrovati: che la Festa dell'Ascensione
sia per noi rinnovo
di speranza e occhi profondi di fede!
Testi:
At 1, 1 - 11 Sal 46 Ef 1, 17 - 23 Mt 28, 16 -
20
Avevano vissuto di
continuo almeno tre anni in piena familiarità con Lui. Davanti a
loro aveva insegnato, consolato, guarito, risuscitato morti,
l'avevano visto appeso a una croce per amore loro e di tutti gli
uomini. Dopo la morte è resuscitato, si è mostrato vivo ai
discepoli, così vivo da camminare, farsi toccare, mangiare, parlare,
affidare nuovi compiti così che percepissero tutto il suo amore e
tutta la fiducia che nutriva per loro.
E
quando è il momento di tornare al Padre essi lo rincontrano sulla
cima del monte "quando
lo videro, si prostrarono, essi
però dubitarono"
(Mt 28,17). Come vediamo nel dipinto di Francesco Trevisani del 1700.
Si
prostrarono:
quindi lo hanno riconosciuto, si buttano a terra bocconi, in segno di
adorazione, quindi hanno fede, eppure
dubitano.
Si! Dubitano: proprio come noi. Anche noi abbiamo sperimentato quanto
è cambiata la nostra vita dopo averlo incontrato, preghiamo,
ascoltiamo la Parola nell'assemblea dei fratelli, eppure siamo così
spesso sorpresi dal dubbio che non ci lascia tranquilli. Come
possiamo reagire, non lasciarcene vincere? "Andando,
uscendo da se stessi per annunciare a tutti la bellezza di una vita
che Lo incontra"
così don Bruno Tarantino.
Sorprendente
e quasi da non credere il dubitare dei discepoli, ancora in questo
decisivo momento, ma anche consolante
e illuminante
per noi.
-
Consolante:
perchè il dubbio spesso si presenta, ci disorienta, e ci ferisce, ma
dopo... ecco che comprendiamo che il dubbio superato, o che anche ci
portiamo dentro, non cancella la fede. A me è di grande aiuto un
punto interrogativo che troviamo nel Vangelo. La donna di Samaria
dopo l'incontro con il Maestro va e con grande coraggio mostra la sua
nuova e gioiosa libertà, e grida ai suoi compaesani: "Venite
a vedere un uomo che mi ha detto quanto ho fatto - che
sia il Cristo?".
Non
ha l'evidenza, non ha chiarezza assoluta, ma quello che ha vissuto,
quanto ha scoperto di bello, non può tenerlo per sé! E quel dubbio
perderà la sua forza proprio mentre viene manifestato!
-
Illuminante:
Gesù
non
si ritrae davanti alla nostra fragilità, mostra la sua grande
fiducia in uomini così deboli affidando
loro ciò che ha di più caro:
il suo piano di
salvezza per tutti gli uomini.
Ma allora perchè scoraggiarci? Non si tratta di crogiolarci nei
difetti, nelle fragilità; ma
certi nella Sua promessa
"Riceverete la
forza dallo Spirito Santo",
cercheremo di imitare Gesù che ha fatto delle sue ferite nei piedi,
nelle mani, nel costato un alfabeto di amore, feritoie che emanano
luce, così anche noi con i nostri punti deboli accettati con
semplicità e coraggio, diventeremo contagiosi nella fede. Quale il
segreto? In una comprensione più piena di quella parola "Battezzate"
che troviamo sulle labbra del Signore.
Ascoltiamo
P. Ermes Ronchi: "Battezzare
non significa versare un pò d'acqua sul capo delle creature;
significa immergere. Immergete ogni uomo in Dio, fatelo entrare, che
si lasci sommergere dalla vita di Dio, da quella linfa vitale,
fategli incontrare davvero il Padre, il Figlio e lo Spirito".
Ecco
se vivremo così il nostro Battesimo, assolveremo la missione che
Gesù ci ha affidato: essere portatori di speranza, di quella
speranza di cui gli uomini in
questo oggi
sono più che mai assetati, ricordando che Gesù ci ha promesso "Ecco
io sono con voi tutti i giorni!"
(Mt 28,20).
E ora una preghiera
di Giovanni Vannucci che sembra scritta per questo tempo di
incertezza che stiamo attraversando.
O Signore, apri i
nostri occhi
alla novità di
ogni alba.
Il sogno che oggi
ci stimola
è il tuo futuro
che ci chiama,
la tua vita che si
esprime
in nuove,
inimmaginabili forme.
Tu, o senza limiti,
ci chiami a novità
crescente,
ci inviti nella tua
dimora tu,
che dimora non hai.
La tua tenda è
sempre oltre, sempre oltre,
il tuo infinito
cammino sia il nostro,
o Signore!
Spunti
per la preghiera/riflessione
- - 1). Mi
soffermo talvolta a pensare a Gesù e a coloro che mi hanno amato e
provo gioia e gratitudine perchè mi hanno aperto la strada e sono
giunti alla meta?
-
- 2). Quando mi sono trovato smarrito e in preda al torpore dello
scoraggiamento chi sono stati gli angeli che, come agli apostoli, mi
hanno svegliato e mi hanno rimesso in corsa?
Cari
amiche e amici che ci sia dato oggi
la capacità di
guardare con un sorriso i nostri limiti e di riprendere slancio nella
testimonianza.
Con affetto sempre
nuovo Vostro P. Enrico S.J.
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