Giovedì 7 maggio 2020
Giovedì
della IV settimana di Pasqua
Amiche e amici
carissimi e preziosi eccoci di nuovo in contatto lieti e fiduciosi!
Raccogliamo insieme
la promessa della gioia per oggi.
Testi:
At 13, 13 - 25 Sal 88 Gv 13, 16 - 20
Ecco
la nostra parola di oggi: "Sapendo queste cose, siete
beati se le mettete in pratica"
(Gv 13,17).
Chiediamoci
di quali cose Gesù sta parlando. Il Maestro ha appena finito di
lavare i piedi agli apostoli e li invita a riconoscere la portata di
quel gesto. Giovanni in modo implicito ma indubitabile lo collega
alla Eucarestia, come dire se all'Eucarestia non segue il
sentire e l'agire secondo quello
stile, quel Rito così sublime "ha mancato il bersaglio".
Giovanni, come sappiamo, scrive il suo Vangelo conoscendo già i
sinottici, scritti circa trent'anni prima e il suo intento è dì
completare e chiarire il messaggio evangelico.
Che ci sia un nesso
profondo e voluto lo dicono:
1.
la contemporaneità
tra il racconto dell'istituzione dell'Eucarestia - secondo i
sinottici - e il momento della lavanda dei piedi;
2.
l'invito
chiaro a ripetere
e continuare il gesto
"Fate questo in memoria di me"(Lc
22,19; 1Cor 11,25), e "Vi ho dato un esempio, infatti,
perché anche voi facciate come io ho fatto a voi" (Gv
13,15). Parole diverse ma il contenuto è identico.
Torniamo
ora alla Parola iniziale. Fa' impressione quel verbo al
presente:
non "sarete", ma
"siete beati!".
Quindi è
oggi che
ci raggiunge la promessa di beatitudine, di gioia. E' oggi che
comincia in modo reale la pienezza di una vita che si espande
lietamente. Allora, oltre a disporre il nostro cuore all'allegria
interiore (chiedendo,
ogni mattina al risveglio, la gioia), è importante che la coltiviamo
ricordando che il Signore mi ama - con tutto se stesso - così come
sono, e che Lui
desidera
per me una pienezza
di vita
più di quanto la desideri io. Un lieto e insostituibile alleato per
ravvivare gioia e positività è lo
stupore
che non dà mai niente per scontato e sospinge
a gustare
le cose quotidiane scorgendo in esse sempre uno
scorcio di novità.
Ricordo quella giovane mamma e insegnante che mi confidava: "per
me il momento più bello è al mattino perché sono curiosa di vedere
quel che succederà".
E' anche compito nostro custodire
e difendere questa
letizia vitalizzante dell'anima. Non mi dilungo ma riporto un
simpatico e saggio detto popolare: "il
dolore di ieri e la paura di domani sono due
ladri
che ci rubano l'oggi".
Spunti per la
preghiera/riflessione
-
- 1). Ti dice qualcosa che Gesù proprio alla fine, nell'ultima
cena, riassuma tutto il suo insegnamento nel segno della gioia: "Vi
ho detto queste cose perché la mia gioia sia in voi e la vostra
gioia sia piena"
(Gv 15,10 e 17,13)? Che impatto ha questo, o potrebbe avere sulle tue
giornate?
-
- 2). Come ti aiuti per alimentare lo sguardo
nuovo e fiducioso
nella tua quotidianità? Dai spazio al buon umore, alla preghiera,
allo stupore, alla premura per gli altri?
Papa
Francesco per invitarci a servire
i fratelli ci dice: "La
vita non serve se non si serve"
(Omelia Domenica delle Palme 5/4/2020), in questo affresco Gesù ci
indica la strada: lo vediamo in
ginocchio,
con l'asciugatoio cinto in vita, che lava
i piedi a Pietro, con la mano destra lo benedice; attorno ci sono gli
apostoli che guardano la scena, dietro Gesù scorgiamo Giovanni in
piedi, ha in mano la brocca dell'acqua pronto
ad aiutarlo.
Si tratta della Lavanda
dei piedi,
di Giotto, del 1303-1305, si trova nella Cappella degli Scrovegni a
Padova.
E alla fine un video
che darà un sano sussulto per scrollarci da quella routine che può
subdolamente avvelenare di apatia la nostra vita.
Cari
amiche e amici che ci sia dato oggi
di
godere del suo amore con stupore
e viva gioia.
Vostro P. Enrico
S.J.
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