venerdì 5 febbraio 2016

FAMIGLIE IN CAMMINO.

Una lunga strada per le famiglie desiderose di vivere il Vangelo,

che ha portato numerosi e sorprendenti frutti.

 

 

Un piccolo pensiero per ringraziare tutte le famiglie degli Esercizi Spirituali, quelle che hanno partecipato all'incontro di verifica/programmazione di gennaio a Roma, ma anche tutte le altre che ci hanno sostenuto con la preghiera e con il loro contributo anche se non fisicamente presenti.

Perché sono davvero tante le famiglie della nostra famiglia degli EESS, aumentate in modo impressionante negli ultimi anni e variopinte nella loro diversità di situazione, di provenienza e di personalità.

Questa diversità è una delle ricchezze della nostra esperienza, che vorrei sottolineare come tratto importante e significativo. Anche dal punto di vista spirituale, non siamo tutte famiglie di formazione gesuitica, in molti casi abbiamo appreso che cosa fossero gli Esercizi Spirituali la prima volta che li abbiamo fatti come famiglia. Talvolta gli stessi sposi hanno vedute differenti in tema di fede. Ma abbiamo scoperto insieme un nuovo modo per approfondire la nostra vita spirituale: non soltanto come singoli, ma come famiglia, come soggetto composto e complesso. Per arrivare a questo abbiamo camminato per una lunga strada, che ha visto prima lo studio di un percorso di coppia e poi di intera famiglia, comprensiva dei figli, non più avvertiti come ostacolo alla preghiera e alla concentrazione, ma come nuova via, nuova porta, per la relazione con Dio. Così i bambini, ma anche i ragazzi più grandi sono stati “contagiati” dal clima di preghiera e di riflessione, hanno costruito i loro percorsi spirituali con le stesse parole guida e gli stessi riferimenti biblici che seguivano gli sposi.

Ma l'audacia dell'esperienza vissuta in seno agli Esercizi Spirituali per famiglie si è spinta ancora oltre: reinterpretare il metodo ignaziano non soltanto con riguardo al soggetto che “riceve” gli esercizi, ma anche in parte con riguardo a chi li “guida”: valorizzare la coppia degli sposi fino a farli diventare guida l'uno per l'altro, attraverso il confronto e il dialogo sincero. Riscoprire la dignità e le potenzialità del Sacramento del Matrimonio anche dal punto di vista spirituale: la “persona plurale” - come è stata definita poi da Umberto Bovani, sulla scorta anche dell'esperienza offerta dagli EESS per famiglie – ha una potenzialità spirituale in divenire che può portare gli sposi ad essere guida reciproca, che non attende dall'esterno ogni indicazione, ma che l'accoglie e la rielabora in autonomia. Questo porta ad uno sdoganamento e a un rinnovamento della posizione che la coppia e la famiglia rivestono all'interno del metodo degli Esercizi Spirituali, che vengono così vissuti e applicati in modo originale a partire dalla situazione esistenziale della comunità/famiglia. In questi dodici anni di esperienza, si sono moltiplicati i luoghi in cui si svolgevano gli EESS, la richiesta da parte di nuove famiglie si è moltiplicata e tuttora non si sa bene come far fronte a quanti bussano a questa esperienza, confidiamo totalmente nella Provvidenza.

Siamo grati a Padre Enrico Deidda che ha avuto il coraggio di scommettere su questa esperienza e tanto tempo e affetto ha dedicato e dedica a tutti noi. Ma anche ai numerosi religiosi che ci accompagnano in questo cammino e ci danno il loro insostituibile sostegno. E' bello vedere come anche sacerdoti e religiose di diversi ordini si sono impegnati in questo cammino di famiglie, segno ulteriore di come il metodo di S. Ignazio, vissuto come impronta e forma spirituale, più che come metodo puntuale, sia una intuizione sempre attuale e piena del respiro di Dio.

Accogliamo come un segno della presenza dello Spirito anche la vicinanza di Umberto Bovani, incaricato dai Padri gesuiti di coordinare le nuove esperienze spirituali delle famiglie, che in questi stessi anni ha portato avanti un'esperienza molto importante, anche se in parte diversa, di spiritualità familiare e laica. Le sue parole, che richiamano e confermano quanto da noi sperimentato “sul campo” (a volte di battaglia...) in questi anni, ci danno vigore e ci confortano.

Un abbraccio a tutti.

Liliana da Firenze

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