Lettera di una famiglia
LA LUCE DELL'AMORE DI DIO
SI STRINGE INTORNO
ALLA FAMIGLIA DI PAOLA
Vi riportiamo qui di seguito la lettera scritta da Serena e Massimo Di Paola,
che hanno voluto condividere la loro esperienza vissuta nei difficili momenti
di forte preoccupazione per la salute del loro piccolo Andrea;
esperienza che è diventata testimonianza reale e tangibile dell'amore di Dio
che si è fatto loro vicino e presente attraverso i "fratelli e sorelle" di cammino.
Come sapete il giorno 6 febbraio io, Serena, Claudia e Andrea
ci siamo messi in viaggio per Roma per partecipare all'incontro di
verifica e programmazione degli Esercizi Spirituali per famiglie. A Roma siamo stati ospiti dai
carissimi Salvatore e Antonella con le figlie Kate e Gabi. Purtroppo già
dalla notte tra venerdì e sabato Serena e i bimbi sono stati attaccati
"barbaramente" da un virus che ha provocato in loro febbre alta,
dissenteria e vomito. Sabato pomeriggio sono riuscito appena a vedervi e
a partecipare brevemente all'incontro, ma per quel poco è stata una
gioia stare insieme a voi.
Domenica 8 febbraio siamo riusciti con non poche difficoltà
a rientrare a Catania.
Lunedì pomeriggio Andrea ha avuto una prima
contrazione degli arti superiori che non è passata inosservata a Serena.
La sera decido di portare il piccolo al pronto soccorso e già in sala
d'attesa si è ripetuta una terza crisi. Il medico del pronto soccorso
pediatrico dopo aver eseguito varie analisi, i cui risultati erano nella
norma, decide di dimettere il bimbo, ma ecco qui una delle tante
circostanze importanti che hanno permesso di curare nei giusti tempi
Andrea. Sto per prendere il foglio delle dimissioni quando Andrea
scivola dalla sedia proprio come un'anguilla, gli occhi sono deviati in
basso; in quel momento passa un altro medico, neurologo infantile, che
rivisita Andrea. Una successiva crisi convince gli stessi medici che Andrea va
ricoverato, e subito. Nell'ora successiva Andrea ha manifestato
tantissime crisi, alcune con irrigidimento degli arti, della testa,
occhi deviati alternati a momenti di completa assenza. Una dottoressa
ha ipotizzato che il virus che aveva provocato la gastroenterite non ha
fatto altro che "slatentizzare" qualcosa che già c'era. In pratica
dovevamo rassegnarci e abituarci a vedere Andrea così come ci appariva,
con lo sguardo assente, con queste crisi.
Non dimenticherò mai questo momento che ha cambiato la nostra vita. Io e Serena ci diamo forza: "il Signore non ci darà un peso che non possiamo portare". Quella notte ho avuto un momento forte con il Signore, durante la preghiera, alla quale mi sono sin da subito "aggrappato", mi sono consacrato a Gesù. Ho rimesso la mia vita completamente a Lui: «Dove Tu mi vuoi e come Tu mi vuoi, io sarò!». Apro gli occhi la mattina chiedendo al Signore di allargare il mio cuore e di darmi la grazia di poter capire cosa, nella giornata che si affaccia, posso fare e cosa mi chiede di fare. Serena che ha passato la prima notte con Andrea, colpito da altre crisi, e nella sua preghiera al Signore ha consegnato a Lui tutti i pesi, vivendo da quel momento in piena fiducia.
Non dimenticherò mai questo momento che ha cambiato la nostra vita. Io e Serena ci diamo forza: "il Signore non ci darà un peso che non possiamo portare". Quella notte ho avuto un momento forte con il Signore, durante la preghiera, alla quale mi sono sin da subito "aggrappato", mi sono consacrato a Gesù. Ho rimesso la mia vita completamente a Lui: «Dove Tu mi vuoi e come Tu mi vuoi, io sarò!». Apro gli occhi la mattina chiedendo al Signore di allargare il mio cuore e di darmi la grazia di poter capire cosa, nella giornata che si affaccia, posso fare e cosa mi chiede di fare. Serena che ha passato la prima notte con Andrea, colpito da altre crisi, e nella sua preghiera al Signore ha consegnato a Lui tutti i pesi, vivendo da quel momento in piena fiducia.
Ad Andrea dopo vari esami, più o meno invasivi, è stata
diagnosticata una encefalite e una probabile meningite. Bisognava capire
la causa. Saputo che non era di origine batterica ma virale è stato
estratto il liquor (o fluido cefalorachidiano), in anestesia totale, per
accertare la presenza o meno di virus. Giorno dopo giorno sono arrivati i
risultati negativi circa la presenza dei virus più aggressivi sino a
quando, per farla breve, si è arrivati ad una diagnosi molto meno "dura": l'encefalite è stata causata da un rotavirus...
Oggi (martedì 17 febbraio) siamo ritornati a casa con grande felicità. Ora bisogna sicuramente monitorare il decorso e fare degli accertamenti periodici, ma rispetto a ciò che si prospettava ci sembra di aver riavuto in vita Andrea una seconda volta.
Oggi (martedì 17 febbraio) siamo ritornati a casa con grande felicità. Ora bisogna sicuramente monitorare il decorso e fare degli accertamenti periodici, ma rispetto a ciò che si prospettava ci sembra di aver riavuto in vita Andrea una seconda volta.
In questi momenti forti, anche se a tratti ci siamo sentiti
sprofondare nel buio più buio, abbiamo sentito in noi una forza
"gentile", pacata ma grande, grande più grande di noi. La presenza del
Signore è stata visibile in tante cose, nell'amore con il quale tre
medici hanno curato Andrea (abbiamo pregato insieme a voi anche per
loro), nella vicinanza di tanti amici e parenti, ma soprattutto nella
vicinanza "comunitaria" della preghiera. L'unione nel Signore è stata
forte, commovente. Tanti amici, tante comunità si sono strette attorno a noi in
preghiera. Tutto ciò ci ha commosso, ci ha dato forza, ci ha fatto
piangere perché ci siamo sentiti abbracciati dal nostro Padre.
Noi comunità "Esercizi Spirituali per famiglie sulla scia di
sant' Ignazio di Loyola" siamo stati in costante contatto utilizzando il
gruppo creato su Whatsapp, inizialmente per comunicazioni di servizio,
che poi si è rivelato un canale per la preghiera comunitaria che ci ha
sostenuto in ogni istante di questi giorni lunghissimi. È stato bello
sentire che il Signore ha messo voi tutti nel bel mezzo del nostro
cammino.
Il Cardinal Martini ha scritto in un suo libro che la nostra
ricerca vocazionale è una ricerca nel quadro della comunità in cui Gesù
è al centro e le dà forma, figura e dinamismo. Sin da subito avete
pregato per noi e con noi. Vi siete subito preoccupati, voi sparsi in
vari posti d'Italia, come una grande famiglia. Strano a dirlo ma durante
il giorno "aprivamo" Whatsapp per sentirvi vicini nel Signore.
Abbiamo
ancora impresse le vostre preghiere «Una preghiera all'angelo custode di
Andrea», «Sto iniziando a dire il Rosario, chi può si unisca alla
preghiera», «Chiediamo l'intercessione di Chiara Lubich», «Ti stiamo
vicini nella preghiera, confida nel Signore», «Propongo assieme alla
preghiera di digiunare stasera per Andrea», «Appena lo avete tra le
braccia ricolmatelo di baci», «Siamo con voi, continuiamo ad invocare il
Signore che non ci abbandona» e soprattutto quell'appuntamento ormai
quotidiano del Santo Rosario, insieme, uniti tutti alle ore 21:00.
Ricordiamo anche la circostanza in cui i medici, con in
testa il professore, non riuscivano a spiegarsi come malgrado
un'infezione importante all'encefalo, e l'elevato numero di crisi avute
qualche giorno prima, Andrea appariva così "precocemente" sereno e
sveglio. Abbiamo parlato della preghiera incessante e comunitaria ad una
dottoressa (una di quelle che si è donata pienamente alla cura di
Andrea, con amore e professionalità straordinaria); le abbiamo fatto
leggere alcune delle vostre preghiere, le abbiamo parlato un po' di "noi" uniti nel Signore, del cammino di fede intrapreso, e lei ha detto: «Prima che
andate via lasciatemi un contatto, mi piacerebbe saperne di più!». Oggi
prima di lasciare l'ospedale le abbiamo lasciato il foglietto con il
logo e il riferimento del blog degli "Esercizi Spirituali per famiglie sulla scia di
S. Ignazio di Loyola", e un invito per la lectio divina che ogni venerdì
i nostri cari padri gesuiti della parrocchia "Crocifisso dei miracoli"
di Catania ci donano con amore. Chissà!!!!
Carissimi, concludiamo ringraziandovi e ringraziando il
Signore per tutti i benefici che ci ha accordato. Manteniamoci uniti
nella preghiera incessante, aperti alle necessità di quanti incrociano il
nostro cammino e attenti alle realtà sia vicine che lontane, invocando
con Maria la pace nei cuori, la pace che solo Dio ci può dare, e "facendoci segno" per tutti coloro che sono senza speranza.
Continuiamo a pregare con loro e per loro,
ma anche per tutte le famiglie che si trovano nella prova fisica e/o spirituale,
per la pace e la concordia fra i popoli e per le intenzioni di Papa Francesco,
per la pace e la concordia fra i popoli e per le intenzioni di Papa Francesco,
recitando quotidianamente il santo Rosario alle ore 21.00
(o in qualsiasi altro momento della giornata).
Grazie per quanti si vorranno unire a questa piccola grande "famiglia di famiglie"!
(o in qualsiasi altro momento della giornata).
Grazie per quanti si vorranno unire a questa piccola grande "famiglia di famiglie"!
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.