mercoledì 16 luglio 2025

Conclusa l'esperienza degli EESS a Poti

Scoprirsi, Incontrarsi e Ri-cordarsi all’Alpe di Poti


    Vi ringrazio per la vostra testimonianza, continuate perchè oltre la famiglia…. c’è il nulla!”: con queste parole certamente iperboliche ma non prive di significato Sr. Colomba, la sempre accogliente Responsabile del Villaggio del Sacro Cuore, ha voluto salutare l’ultimo giorno le 15 coppie, 27 bambini, 5 animatori e 5 guide ignaziane (un sacerdote e due coppie sposate) che sono “saliti sul monte” dell’Alpe di Poti (AR) dal 9 al 13 Luglio 2025, per una settimana di esercizi spirituali ignaziani modulati in particolare per coppie con figli più piccoli.


    Gli esercizi spirituali per famiglie sono un format ormai consolidato, nato più di 25 anni fa da un'intuizione profetica di padre Enrico Deidda sj, per rispondere all’esigenza di giovani sposi che, dopo il matrimonio e con l’arrivo dei primi figli, desideravano continuare a vivere l’incontro con il Signore, il cammino del discernimento, e l’accompagnamento spirituale mediante l’esperienza degli EESS ignaziani, integrando però anche la dimensione plurale di coppia e famiglia. Questa esperienza, come un albero ben piantato lungo corsi d’acqua, cresce, evolve e porta nuovi frutti di anno in anno, e continua ad essere una testimonianza di una Chiesa in uscita per davvero che, con “umile comprensione” (cfr Amoris Laetitia n. 200), ma con piena fedeltà al metodo ignaziano, accompagna centinaia di famiglie con e senza figli da tutta Italia e in ogni fase del loro cammino. 


    Ed anche questa volta a Poti abbiamo potuto gustare la presenza e i doni del Signore, vivendo momenti davvero privilegiati di intimità con Lui, aiutati dai tanti tempi di preghiera nel silenzio, dagli spunti e le istruzioni, dai colloqui individuali con le guide, e attraverso il dialogo spirituale di coppia, uno spazio prezioso per l’ascolto del coniuge e di Dio, mediante le risonanze che emergono dalla condivisione reciproca della preghiera. E i bambini? Certamente uno dei (tanti) motivi di gratitudine è il modo in cui i figli, dai due anni in su, sono stati accompagnati (e non banalmente “intrattenuti”) in un percorso parallelo, fatto di amicizia, storie, gioco e momenti di riflessione, da una equipe meravigliosa di ragazzi e ragazze (Arianna, Emanuele, Gabriella, Luca e Samuele) che, nonostante i loro impegni estivi tra cui il lavoro, scrittura della tesi e i loro esercizi spirituali, hanno deciso di dedicare 5 giorni della loro estate per guidare l’esperienza dei bambini durante i momenti di silenzio e preghiera degli adulti. A me piace chiamarli “gli angeli” del ritiro, custodi dei nostri tempi di preghiera e dei nostri figli.


    Gli Esercizi proposti dal nostro caro “Padre” Ignazio lo sappiamo, sono una vera e propria palestra interiore: ci chiamano a riformare sempre la nostra vita, ci orientano nella prospettiva del magis, aumentano la nostra consapevolezza di sposi alla luce di una promessa, a partire dal nostro sentire e in dialogo con la realtà che viviamo. Ma direi che di nuovo quest’anno sono stati anche una palestra “esteriore” per la coppia! E’ stato emozionante vedere come mariti e mogli con figli molto piccoli (che non potevano essere affidati all’animazione) si siano dati da fare per custodire i momenti reciproci di preghiera, mettendo a fasi alterne a disposizione i “5 pani e 2 pesci” di tempo che il loro momento di vita gli consentiva di offrire. O contemplare la creatività di tutti nel prendersi cura dei bambini, come un’unica comunità, anche quando alcuni momenti di gruppo “tutti insieme” mettevano la resistenza dei più piccoli a dura prova. Oppure vedere gesti e segni concreti come abbracci, sguardi e sorrisi pieni di riconoscenza tra gli esercitanti, magari dopo aver ascoltato le testimonianze di alcune coppie che, con generosità e libertà, hanno condiviso le loro storie, suscitando in molti di noi interrogativi, messe in discussione e spinte a riflettere su aspetti magari prima lasciati in secondo piano. 


    La cosa più bella per me? Lo stupore che nasce dal vederci arrivare il primo giorno affaticati, estranei (forse in parte anche a noi stessi?) e bisognosi di silenzio, per poi trovarci a finire il ritiro come un’unica comunità pronta a tornare in uscita in modi e luoghi diversi (ma unita da uno stile comune), con il cuore grato, gli occhi rilassati (complice anche il non aver dovuto preparare pranzi e cene per 5 giorni!), e con la consapevolezza che il Signore della consolazione ci aspetta sempre e vuole incontrarci, là dove siamo e a maggior ragione nella relazione sponsale. E allora non ci spaventiamo quando arriveranno le desolazioni, se faticheremo a restare fedeli ad una decisione presa in passato e che ora la vita rimette in discussione, o quando il cammino si farà inevitabilmente duro: quello che conta davvero è stare alla Sua presenza.


    Un grazie di cuore alle guide che ci hanno accompagnato con arte: don Davide Arcangeli per gli spunti, la premura e le proposte di spiritualità domestica, Marcello & Elena e Giulio & Francesca per gli spunti, le istruzioni, l’amore, l’esempio generoso e la passione che anche quest’anno hanno messo nel condurre questa esperienza. 


    Alcuni (a buonissima ragione!) a volte ci chiedono “ma come fate a dedicare i pochi giorni di ferie con i figli ad un ritiro spirituale!?”, a loro e a tutti rispondo: ...venite e vedete! 

Daniele Cutrone