domenica 27 dicembre 2020

FESTA DELLA SACRA FAMIGLIA

 FESTA DELLA SACRA FAMIGLIA


Oggi è la Festa della Sacra famiglia.
In questo mosaico, di p. Marko I. Rupnik, vediamo in alto la mano creatrice di Dio Padre, totalmente aperta, Lui è la sorgente di vita, dona lo Spirito Santo, la lingua di fuoco, che scende su Maria, avvolta in un mantello rosso simbolo della divinità che ha assunto con la divina maternità.

Accanto a Maria Giuseppe, avvolto in un mantello verde simbolo del creato,  uomo giusto che fa la volontà del Padre, tiene in mano un ramo simbolo della radice di Jesse.

Attraverso le mani di Maria, che formano due scalini, a simboleggiare la scala tra il cielo e la terra, scende Gesù Bambino, avvolto in un mantello blu simbolo  dell'umanità che ha assunto, tiene in una  mano il rotolo della Parola. Gesù attraverso Maria è il dono di Dio per il mondo, per ciascuno di noi! 

Questa icona ci invita a guardare la Santa Famiglia di Gesù  
"quale esempio di comunione e capolavoro della carità di Dio".

Maura Usai (Pietra Viva di Cagliari)

 

venerdì 25 dicembre 2020

NATALE 2020 - Messaggio di P. Enrico sj

Messaggio di P. Enrico S.J.

25 dicembre 2020

Solennità del Natale di Gesù 

Amiche e amici carissimi e preziosi,

il nostro cuore, in questa festa di Natale, si lasci prendere da un rimbalzo di gioia che scuota, illuminandola, tutta la nostra vita. 

Testi: Is 9,1-6 Sal 95(96) Tt 2,11-14 Lc 2,1-14

Osservando la realtà che stiamo vivendo, avendo in filigrana il testo evangelico, troviamo diverse analogie sorprendenti e illuminanti. Ne cito due: 

1) Da una parte il decreto di Cesare Augusto, dall'altra i decreti del nostro governo. In entrambi i casi ci sono obblighi da rispettare, ci si sente impediti nella libertà di scelta, talvolta relegati. Certo quanta fatica per la famiglia di Nazareth, in quel lungo viaggio verso Betlemme e proprio nel momento in cui le condizioni di Maria avrebbero consigliato di stare nella propria casa, nel proprio ambiente, vicino a genitori e parenti stretti. E il non aver trovato neanche una culla in cui deporre il neonato Gesù! Ma forse proprio queste sconvenienti condizioni hanno permesso di cogliere la vicinanza del Figlio di Dio verso tutti gli uomini, fino a quelli che si trovano nelle condizioni più estreme, in stato di sopravvivenza. 

E poi: se fossero stati in una casa decorosa, i pastori, - loro, considerati scarti e impuri - avrebbero forse potuto avvicinarsi ad adorare? - A chi Gesù avrebbe dato novità, gioia, la sua luce che non doveva confondersi con le luminarie di una casa in festa? 


In questo capolavoro di Caravaggio, l'Adorazione dei pastori, del 1609, custodito nel Museo Regionale, a Messina, emerge, assieme alla gioia della nascita del Bambino Gesù, tutta la povertà e la precarietà della famiglia di Nazareth. Dio Padre ha voluto che nessuno si sentisse escluso dal suo Amore. E come loro anche noi siamo chiamati a soffermarci davanti al Bambino che è nato. E noi, in questa dolorosa e paurosa pandemia? Ci siamo resi più conto della nostra fragilità, del dono dell'incontro e della fisicità, che tanto ci manca? Abbiamo potuto soffermarci per momenti non risicati di preghiera, ci si sono aperti di più gli occhi davanti all'amore del Signore per te, per noi? Ascoltiamo il teologo Karl Rahner: "Proclamare che è Natale significa affermare che Dio, attraverso il Verbo fatto carne, ha detto la sua ultima parola, la più profonda e la più bella di tutte … ed ecco ciò che dice questa parola: "Mondo, ti amo! Uomo, ti amo!"

2) Ed ecco la seconda osservazione che è per la piccolezza: Restiamo sorpresi, basiti quando gli angeli dopo aver annunciato solennemente: "Oggi è nato per voi un Salvatore", e noi andiamo a pensare a una nascita in un ambiente con i segni della potenza, un palazzo imponente, in mezzo a mille dignitari e servitori, e invece: "i segni: una mangiatoia e delle povere fasce"

Sono rimasto stordito, pensando all'oggi che stiamo vivendo, dal sapere: che questo virus che sta falcidiando l'umanità è seicento volte più piccolo di un capello. Dalle cose piccole viene il male, dai piccoli viene la salvezza. Nessuna realtà, neanche quella che ci appare insignificante o addirittura inconsapevole, è da trascurare. 

In questo tempo di feste mi ha interpellato la lettera agli Ebrei (13,2): "Non dimenticate l'ospitalità; perché alcuni praticandola, hanno ospitato degli Angeli". Ecco allora dai grandi orizzonti alle piccole cose quotidiane, P. Arturo Sosa, Superiore Generale dei Gesuiti, ci incoraggia a scoprire, con gli occhi della fede e dell'impegno che l'incarnazione di Dio in Gesù in mezzo a noi ci apre gli occhi, le mani, e i cuori. E continua, con occhi nuovi, possiamo vedere grazie al Bambino di Betlemme, vie di liberazione dall'egoismo, dall'oppressione. 

Auguri di vero cuore amiche e amici preziosi, che la grazia del Natale renda profondi i nostri occhi capaci di cogliere il Mistero e la presenza di Dio dentro le persone, dentro gli eventi, le cose, oltre le apparenze.

 Vostro padre Enrico s.j.