FESTA DELLA SACRA FAMIGLIA
Maura Usai (Pietra Viva di Cagliari)
Maura Usai (Pietra Viva di Cagliari)
Messaggio di P. Enrico S.J.
Amiche e amici carissimi e preziosi,
il nostro cuore, in questa festa di Natale, si lasci prendere da un rimbalzo di gioia che scuota, illuminandola, tutta la nostra vita.
Testi: Is 9,1-6 Sal 95(96) Tt 2,11-14 Lc 2,1-14
Osservando la realtà che stiamo vivendo, avendo in filigrana il testo evangelico, troviamo diverse analogie sorprendenti e illuminanti. Ne cito due:
1) Da una parte il decreto di Cesare Augusto, dall'altra i decreti del nostro governo. In entrambi i casi ci sono obblighi da rispettare, ci si sente impediti nella libertà di scelta, talvolta relegati. Certo quanta fatica per la famiglia di Nazareth, in quel lungo viaggio verso Betlemme e proprio nel momento in cui le condizioni di Maria avrebbero consigliato di stare nella propria casa, nel proprio ambiente, vicino a genitori e parenti stretti. E il non aver trovato neanche una culla in cui deporre il neonato Gesù! Ma forse proprio queste sconvenienti condizioni hanno permesso di cogliere la vicinanza del Figlio di Dio verso tutti gli uomini, fino a quelli che si trovano nelle condizioni più estreme, in stato di sopravvivenza.
E poi: se fossero stati in una casa decorosa, i pastori, - loro, considerati scarti e impuri - avrebbero forse potuto avvicinarsi ad adorare? - A chi Gesù avrebbe dato novità, gioia, la sua luce che non doveva confondersi con le luminarie di una casa in festa?
2) Ed ecco la seconda osservazione che è per la piccolezza: Restiamo sorpresi, basiti quando gli angeli dopo aver annunciato solennemente: "Oggi è nato per voi un Salvatore", e noi andiamo a pensare a una nascita in un ambiente con i segni della potenza, un palazzo imponente, in mezzo a mille dignitari e servitori, e invece: "i segni: una mangiatoia e delle povere fasce".
Sono rimasto stordito, pensando all'oggi che stiamo vivendo, dal sapere: che questo virus che sta falcidiando l'umanità è seicento volte più piccolo di un capello. Dalle cose piccole viene il male, dai piccoli viene la salvezza. Nessuna realtà, neanche quella che ci appare insignificante o addirittura inconsapevole, è da trascurare.
In questo tempo di feste mi ha interpellato la lettera agli Ebrei (13,2): "Non dimenticate l'ospitalità; perché alcuni praticandola, hanno ospitato degli Angeli". Ecco allora dai grandi orizzonti alle piccole cose quotidiane, P. Arturo Sosa, Superiore Generale dei Gesuiti, ci incoraggia a scoprire, con gli occhi della fede e dell'impegno che l'incarnazione di Dio in Gesù in mezzo a noi ci apre gli occhi, le mani, e i cuori. E continua, con occhi nuovi, possiamo vedere grazie al Bambino di Betlemme, vie di liberazione dall'egoismo, dall'oppressione.
Auguri di vero cuore amiche e amici preziosi, che la grazia del Natale renda profondi i nostri occhi capaci di cogliere il Mistero e la presenza di Dio dentro le persone, dentro gli eventi, le cose, oltre le apparenze.
Vostro padre Enrico s.j.