domenica 24 maggio 2020

I messaggi di padre Enrico - Dopo Pasqua #54

Domenica 24 maggio 2020

Domenica VII Settimana di Pasqua Solennità dell'Ascensione

Amiche e amici carissimi e preziosi ben ritrovati: che la Festa dell'Ascensione
sia per noi rinnovo di speranza e occhi profondi di fede!

Testi: At 1, 1 - 11 Sal 46 Ef 1, 17 - 23 Mt 28, 16 - 20


Avevano vissuto di continuo almeno tre anni in piena familiarità con Lui. Davanti a loro aveva insegnato, consolato, guarito, risuscitato morti, l'avevano visto appeso a una croce per amore loro e di tutti gli uomini. Dopo la morte è resuscitato, si è mostrato vivo ai discepoli, così vivo da camminare, farsi toccare, mangiare, parlare, affidare nuovi compiti così che percepissero tutto il suo amore e tutta la fiducia che nutriva per loro.
E quando è il momento di tornare al Padre essi lo rincontrano sulla cima del monte "quando lo videro, si prostrarono, essi però dubitarono" (Mt 28,17). Come vediamo nel dipinto di Francesco Trevisani del 1700. Si prostrarono: quindi lo hanno riconosciuto, si buttano a terra bocconi, in segno di adorazione, quindi hanno fede, eppure dubitano. Si! Dubitano: proprio come noi. Anche noi abbiamo sperimentato quanto è cambiata la nostra vita dopo averlo incontrato, preghiamo, ascoltiamo la Parola nell'assemblea dei fratelli, eppure siamo così spesso sorpresi dal dubbio che non ci lascia tranquilli. Come possiamo reagire, non lasciarcene vincere? "Andando, uscendo da se stessi per annunciare a tutti la bellezza di una vita che Lo incontra" così don Bruno Tarantino.
Sorprendente e quasi da non credere il dubitare dei discepoli, ancora in questo decisivo momento, ma anche consolante e illuminante per noi.
- Consolante: perchè il dubbio spesso si presenta, ci disorienta, e ci ferisce, ma dopo... ecco che comprendiamo che il dubbio superato, o che anche ci portiamo dentro, non cancella la fede. A me è di grande aiuto un punto interrogativo che troviamo nel Vangelo. La donna di Samaria dopo l'incontro con il Maestro va e con grande coraggio mostra la sua nuova e gioiosa libertà, e grida ai suoi compaesani: "Venite a vedere un uomo che mi ha detto quanto ho fatto - che sia il Cristo?". Non ha l'evidenza, non ha chiarezza assoluta, ma quello che ha vissuto, quanto ha scoperto di bello, non può tenerlo per sé! E quel dubbio perderà la sua forza proprio mentre viene manifestato!
- Illuminante: Gesù non si ritrae davanti alla nostra fragilità, mostra la sua grande fiducia in uomini così deboli affidando loro ciò che ha di più caro: il suo piano di salvezza per tutti gli uomini. Ma allora perchè scoraggiarci? Non si tratta di crogiolarci nei difetti, nelle fragilità; ma certi nella Sua promessa "Riceverete la forza dallo Spirito Santo", cercheremo di imitare Gesù che ha fatto delle sue ferite nei piedi, nelle mani, nel costato un alfabeto di amore, feritoie che emanano luce, così anche noi con i nostri punti deboli accettati con semplicità e coraggio, diventeremo contagiosi nella fede. Quale il segreto? In una comprensione più piena di quella parola "Battezzate" che troviamo sulle labbra del Signore.
Ascoltiamo P. Ermes Ronchi: "Battezzare non significa versare un pò d'acqua sul capo delle creature; significa immergere. Immergete ogni uomo in Dio, fatelo entrare, che si lasci sommergere dalla vita di Dio, da quella linfa vitale, fategli incontrare davvero il Padre, il Figlio e lo Spirito". Ecco se vivremo così il nostro Battesimo, assolveremo la missione che Gesù ci ha affidato: essere portatori di speranza, di quella speranza di cui gli uomini in questo oggi sono più che mai assetati, ricordando che Gesù ci ha promesso "Ecco io sono con voi tutti i giorni!" (Mt 28,20).
E ora una preghiera di Giovanni Vannucci che sembra scritta per questo tempo di incertezza che stiamo attraversando.

O Signore, apri i nostri occhi
alla novità di ogni alba.

Il sogno che oggi ci stimola
è il tuo futuro che ci chiama,
la tua vita che si esprime
in nuove, inimmaginabili forme.

Tu, o senza limiti,
ci chiami a novità crescente,
ci inviti nella tua dimora tu,
che dimora non hai.

La tua tenda è sempre oltre, sempre oltre,
il tuo infinito cammino sia il nostro,
o Signore!

Spunti per la preghiera/riflessione
- - 1). Mi soffermo talvolta a pensare a Gesù e a coloro che mi hanno amato e provo gioia e gratitudine perchè mi hanno aperto la strada e sono giunti alla meta?
- - 2). Quando mi sono trovato smarrito e in preda al torpore dello scoraggiamento chi sono stati gli angeli che, come agli apostoli, mi hanno svegliato e mi hanno rimesso in corsa?

Cari amiche e amici che ci sia dato oggi la capacità di guardare con un sorriso i nostri limiti e di riprendere slancio nella testimonianza.

Con affetto sempre nuovo Vostro P. Enrico S.J.

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.