domenica 10 maggio 2020

I messaggi di padre Enrico - Dopo Pasqua #49

Giovedì 7 maggio 2020


Giovedì della IV settimana di Pasqua


Amiche e amici carissimi e preziosi eccoci di nuovo in contatto lieti e fiduciosi!
Raccogliamo insieme la promessa della gioia per oggi.

Testi: At 13, 13 - 25 Sal 88 Gv 13, 16 - 20

Ecco la nostra parola di oggi: "Sapendo queste cose, siete beati se le mettete in pratica" (Gv 13,17).
Chiediamoci di quali cose Gesù sta parlando. Il Maestro ha appena finito di lavare i piedi agli apostoli e li invita a riconoscere la portata di quel gesto. Giovanni in modo implicito ma indubitabile lo collega alla Eucarestia, come dire se all'Eucarestia non segue il sentire e l'agire secondo quello stile, quel Rito così sublime "ha mancato il bersaglio". Giovanni, come sappiamo, scrive il suo Vangelo conoscendo già i sinottici, scritti circa trent'anni prima e il suo intento è dì completare e chiarire il messaggio evangelico.
Che ci sia un nesso profondo e voluto lo dicono:
1. la contemporaneità tra il racconto dell'istituzione dell'Eucarestia - secondo i sinottici - e il momento della lavanda dei piedi;
2. l'invito chiaro a ripetere e continuare il gesto "Fate questo in memoria di me"(Lc 22,19; 1Cor 11,25), e "Vi ho dato un esempio, infatti, perché anche voi facciate come io ho fatto a voi" (Gv 13,15). Parole diverse ma il contenuto è identico.
Torniamo ora alla Parola iniziale. Fa' impressione quel verbo al presente: non "sarete", ma "siete beati!". Quindi è oggi che ci raggiunge la promessa di beatitudine, di gioia. E' oggi che comincia in modo reale la pienezza di una vita che si espande lietamente. Allora, oltre a disporre il nostro cuore all'allegria interiore (chiedendo, ogni mattina al risveglio, la gioia), è importante che la coltiviamo ricordando che il Signore mi ama - con tutto se stesso - così come sono, e che Lui desidera per me una pienezza di vita più di quanto la desideri io. Un lieto e insostituibile alleato per ravvivare gioia e positività è lo stupore che non dà mai niente per scontato e sospinge a gustare le cose quotidiane scorgendo in esse sempre uno scorcio di novità. Ricordo quella giovane mamma e insegnante che mi confidava: "per me il momento più bello è al mattino perché sono curiosa di vedere quel che succederà". E' anche compito nostro custodire e difendere questa letizia vitalizzante dell'anima. Non mi dilungo ma riporto un simpatico e saggio detto popolare: "il dolore di ieri e la paura di domani sono due ladri che ci rubano l'oggi".

Spunti per la preghiera/riflessione
- - 1). Ti dice qualcosa che Gesù proprio alla fine, nell'ultima cena, riassuma tutto il suo insegnamento nel segno della gioia: "Vi ho detto queste cose perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena" (Gv 15,10 e 17,13)? Che impatto ha questo, o potrebbe avere sulle tue giornate?

- - 2). Come ti aiuti per alimentare lo sguardo nuovo e fiducioso nella tua quotidianità? Dai spazio al buon umore, alla preghiera, allo stupore, alla premura per gli altri?


Papa Francesco per invitarci a servire i fratelli ci dice: "La vita non serve se non si serve" (Omelia Domenica delle Palme 5/4/2020), in questo affresco Gesù ci indica la strada: lo vediamo in ginocchio, con l'asciugatoio cinto in vita, che lava i piedi a Pietro, con la mano destra lo benedice; attorno ci sono gli apostoli che guardano la scena, dietro Gesù scorgiamo Giovanni in piedi, ha in mano la brocca dell'acqua pronto ad aiutarlo. Si tratta della Lavanda dei piedi, di Giotto, del 1303-1305, si trova nella Cappella degli Scrovegni a Padova.
E alla fine un video che darà un sano sussulto per scrollarci da quella routine che può subdolamente avvelenare di apatia la nostra vita.


Cari amiche e amici che ci sia dato oggi di godere del suo amore con stupore e viva gioia
 
Vostro P. Enrico S.J.

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